Cina - Invito al Regno Unito a non interferire

Pechino, 9 giugno 2020 - Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, in un colloquio telefonico con il suo omologo britannico Dominic Raab, ha auspicato che il Regno Unito non interferisca negli affari di Hong Kong, ed in particolare con il dibattito sulla legge sulla sicurezza.
«Hong Kong è interesse esclusivo della politica interna della Cina e non è soggetto a interferenze esterne», ha spiegato Wang.
Il funzionario ha poi aggiunto che il Regno Unito, membro permanente del Consiglio di Sicurezza Onu, dovrebbe rispettare i principi delle relazioni internazionale e della non interferenza negli affari di altri Paesi.
Allo stesso modo, Wang ha sottolineato come il governo di Pechino non abbia mai interferito nelle questioni interne del Regno Unito.
«Allo stesso modo, la Cina si auspica che il Regno Unito rispetti la costituzione della Repubblica popolare cinese e rispetti il diritto legittimo di proteggere la sicurezza statale sul proprio territorio», ha concluso.

La questione della legge sulla sicurezza

Il Congresso nazionale del popolo della Repubblica popolare cinese ha approvato una risoluzione alla fine di maggio, in base alla quale il Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo avrebbe il compito di sviluppare una legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong, che vieti l'attività secessionista e sovversiva.
In risposta alla legislazione, il segretario agli Esteri del Regno Unito, Dominic Raab, ha comunicato il 2 giugno in una dichiarazione alla Camera dei Comuni sulla situazione a Hong Kong che il Regno Unito aveva rispettato la Dichiarazione congiunta sino-britannica, ma che la «legge di sicurezza nazionale autoritaria» della Cina rispetto a Hong Kong ha minato il quadro «un paese, due sistemi».
Secondo Raab, la decisione di Pechino di imporre la nuova legge sulla sicurezza sarebbe in conflitto con i suoi obblighi internazionali, assunti ai sensi della Dichiarazione congiunta.
La posizione del Regno Unito sulla questione è radicata nella dichiarazione congiunta tra i due Paesi, registrata presso le Nazioni Unite, che aveva spianato la strada alla consegna di Hong Kong nel 1997, garantendo alla città 50 anni di autonomia da quella data, con la protezione dei suoi diritti e delle sue libertà, scrive The Guardian.
Successivamente, il primo ministro britannico Boris Johnson ha rivelato in un articolo pubblicato il 3 giugno nel South China Morning Post con sede a Hong Kong, che il suo Paese era pronto a introdurre cambiamenti nel sistema di immigrazione per consentire ai residenti di Hong Kong di facilitare l'accesso all'immigrazione e cittadinanza britannica se la Cina avesse applicato la propria legge sulla sicurezza nazionale per la città.

(Fonte: it.sputniknews.com)

Il Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi. © Reuters / Wu Hong/Pool. Da: it.sputniknews.com.