Libano - Gratitudine alla Russia

Beirut, 7 agosto 2020 - Il Libano è grato alla Russia per il suo aiuto ricevuto all'indomani dell'esplosione a Beirut e spera in ulteriore supporto relativo a materiali da costruzione, ha detto venerdì l'ambasciatore libanese a Mosca Chawki Bou Nassar.
«Prima di tutto, come ambasciatore di un Paese amico, vorrei ringraziare personalmente la Russia e il presidente Vladimir Putin per le condoglianze e la solidarietà espresse al popolo libanese in questa situazione catastrofica. E per l'aiuto urgente che la Russia ha inviato al Paese», ha detto il diplomatico riferendosi a cinque aerei con farmaci, personale, un ospedale mobile e un laboratorio di test per il coronavirus.
Nassar ha aggiunto che Beirut spera in ulteriore sostegno dalla Russia, soprattutto perché il danno alla città è stimato in 15 miliardi di dollari.
«Speriamo che la Russia amplierà il suo aiuto e che il prossimo passo concernerà i materiali da costruzione, tra cui alluminio, vetro, legno e altri materiali», ha continuato l'ambasciatore.
Il diplomatico ha affermato che il Libano potrebbe chiedere un prestito alla Russia se deciderà di prendere in considerazione la possibilità di richiedere crediti per affrontare le conseguenze dell'esplosione.
Nassar ha espresso la speranza del proprio Paese che domenica la Russia parteciperà alla conferenza dei donatori, che mira ad aiutare il Libano a mitigare l'impatto dell'esplosione.
La conferenza è stata annunciata dal presidente francese Emmanuel Macron, che ha visitato Beirut giovedì, pochi giorni dopo l'esplosione. Un portavoce della Commissione europea ha detto all'inizio della giornata che la conferenza si terrà domenica da remoto.

Gli aiuti russi al Libano

Il Ministero delle Emergenze russo ha inviato aiuti ed esperti nella capitale libanese di Beirut, che è stata devastata da una grande esplosione martedì.
Il ministero ha inviato nella capitale cinque aerei con un ospedale per aeromobili, medici, soccorritori dell'unità aeromobile Tsentrospas e un laboratorio di Rospotrebnadzor per rilevare Covid-19. Il ministero ha osservato che tutti gli specialisti sono dotati di tute e dispositivi di protezione speciali, tenendo conto della situazione epidemiologica.

Aiuti anche dall'Italia

Aiuti alla martoriata Beirut giungono anche dall'Italia.
Un aereo è partito da Brindisi alla volta della capitale del Paese dei cedri con in dotazione 8,5 tonnellate di kit medici.
Esperti italiani sono giunti in loco per compiere attività di valutazione e monitoraggio Nbcr nella zona portuale e di verifica della stabilità degli edifici.
Nella tarda serata di martedì, nel porto di Beirut si è verificata una potente esplosione, che ha ucciso almeno 154 persone ferendone circa 5.000, secondo le ultime stime. Secondo le autorità, l'esplosione è stata causata da 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, confiscate dai servizi doganali nel 2014 e da allora immagazzinate nel porto. In città è stata dichiarata la calamità, con uno stato di emergenza imposto per due settimane.

(Fonte: it.sputniknews.com)

Le Le conseguenze della devastante esplosione presso il porto di Beirut. © Sputnik. Valery Melnikov.