Bielorussia - Nessuna sanzione dall'Ue

Minsk, 4 settembre 2020 – L'Unione europea non applicherà misure sanzionatorie nei confronti di Aleksandr Lukashenko, in virtù dei voti contrari di Germania, Francia e Italia. Lo riferisce nella mattinata odierna il quotidiano tedesco Die Welt: «Secondo le informazioni delle quali è in possesso Die Welt, Lukashenko non entrerà nella lista delle sanzioni dell'Unione europea. Tale parere è stato espresso in primo luogo dalla Germania, sostenuta anche da Francia e Italia», si legge sul quotidiano.
Die Welt ha quindi precisato che tale mossa ha lo scopo di «salvaguardare dei canali di dialogo» con il leader bielorusso, possibilità che si complicherebbe non di pochi qualora, come annunciato da alcuni paesi quali Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania, si introducessero delle misure restrittive ai danni dell'attuale Presidente bielorusso.
In particolare, il 31 agosto le tre Repubbliche baltiche, Lituania, Lettonia ed Estonia, hanno annunciato sanzioni contro circa 30 funzionari bielorussi, tra cui il Presidente della Repubblica Alexander Lukashenko.
La posizione della Lituania è stata annunciata dal Presidente lituano Gitanas Nauseda citato dall’agenzia Reuters. Nauseda sostiene che questo non sia altro che un primo passo, in seguito l’ambito delle sanzioni potrebbe essere ampliato.
Dopo la Lituania la Lettonia ha vietato l'ingresso nel paese a 30 cittadini bielorussi, compreso il presidente Alexander Lukashenko, nonché i dipendenti della sua amministrazione. Lo ha annunciato il Capo del Ministero degli Esteri lettone Edgars Rinkevics.

Le proteste in Bielorussia

Le massicce proteste dell'opposizione sono iniziate in Bielorussia il 9 agosto, dopo le elezioni presidenziali, nelle quali, secondo il Comitato elettorale centrale, Lukashenko ha vinto per la sesta volta, ottenendo l'80,1% dei voti.
L'opposizione ritiene a sua volta che sia stata Svetlana Tikhanovskaya a vincere le elezioni, non Lukashenko.

(Fonte: it.sputniknews.com)

Il Il presidente bielorusso interviene al comizio in suo sostegno a Minsk. © Sputnik. Viktor Tolochko.