Russia/Turchia - Telefonata tra Lavrov e Cavusoglu

Mosca, 27 settembre 2020 – Il capo della diplomazia russa Sergey Lavrov e l'omologo turco Mevlut Cavusoglu hanno avuto uno scambio di opinioni al telefono sulla situazione nella regione contesa tra Azerbaigian e Armenia del Nagorno-Karabakh.
A segnalare la telefonata tra i ministri degli Esteri di Russia e Turchia è stato il dicastero diplomatico russo con un comunicato.
«Domenica 27 settembre il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, durante la quale c'è stato uno scambio di opinioni sulla situazione nella zona di conflitto del Nagorno-Karabakh», si legge nella nota.
Si evidenzia che durante i colloqui i ministri hanno sottolineato la necessità di un cessate il fuoco immediato e di stabilizzare la situazione lungo l'intera linea di contatto.
Lavrov e Cavosoglu hanno inoltre espresso cordoglio alle famiglie e agli amici delle vittime negli scontri recenti.

Turchia sostiene l'Azerbaigian nel Nagorno-Karabakh

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiamato il capo di Stato azerbaigiano Ilham Aliyev per dichiarare il pieno sostegno di Ankara a Baku sullo sfondo della recente escalation lungo la linea di contatto nel Karabakh, ha riferito l'ufficio stampa della presidenza azerbaigiana a Sputnik.
«Il 27 settembre il presidente della Repubblica di Turchia Recep Tayyip Erdogan ha chiamato il presidente della Repubblica di Azerbaigian Ilham Aliyev. Il capo di Stato della Turchia ha porto le sue condoglianze al presidente e al popolo dell'Azerbaigian in relazione alla morte di civili e militari azeri a seguito della provocazione militare dell'Armenia. Recep Tayyip Erdogan ha sottolineato che la Turchia sostiene sempre l'Azerbaigian», si afferma nella nota della presidenza azera.

Ue chiede stop delle ostilità nel Nagorno-Karabakh

In precedenza il presidente del Consiglio d'Europa Charles Michel ha chiesto a nome della Ue che le parti in conflitto nella regione contesa del Caucaso meridionale pongano fine alle ostilità e ritornino al dialogo senza precondizioni.

Escalation nel Nagorno-Karabakh

Nella mattinata odierna il Ministero della Difesa azero ha annunciato l'inizio di una «controffensiva» nella regione del Nagorno-Karabakh, riferendo di aver distrutto 12 sistemi missilistici Osa delle forze di difesa antiaeree armene.
Poco prima, la portavoce del Ministero della Difesa armeno, Shushán Stepanián, ha scritto su Facebook la notizia di un «attacco aereo e missilistico contro Artsaj [il nome armeno dell’autoproclamata repubblica del Nagorno-Karabakh, ndr]. La parte armena ha abbattuto due elicotteri e tre droni nemici. Continuano i combattimenti», ha spiegato la portavoce.
In seguito la Stepanián ha aggiunto che «il nemico ha subito delle perdite e ha perso del materiale, in particolare tre carri armati», con il governo di Yerevan che ha proclamato lo stato di guerra e indetto la mobilitazione generale.
Fino ad ora l'Azerbaigian ha confermato soltanto la perdita di un elicottero militare, come riportato dal Ministero della Difesa di Baku e ha informato che sono state registrate diverse vittime a causa di presunti attacchi da parte delle forze armate armene contro le posizioni militari azere nel Nagorno-Karabakh.

Le origini del conflitto

Ml conflitto nella regione è scoppiato nel 1988, quando la regione autonoma del Nagorno-Karabakh ha dichiarato l'uscita dalla Repubblica socialista sovietica dell'Azerbaigian.
La situazione è peggiorata nell'aprile 2016. Il Ministero della Difesa azero aveva segnalato tra l'altro attacchi da parte delle forze armate dell'Armenia, mentre il dicastero militare di Yerevan aveva denunciato «azioni offensive» delle forze azere. Il 5 aprile le parti trovarono un accordo per il cessate il fuoco, ma di volta in volta si accusano a vicenda di violazioni della tregua.

(Fonte: it.sputniknews.com)

Sergej Sergej Lavrov e Mevlut Cavusoglu (foto d'archivio). © Sputnik. Eduard Pesov.