Russia - Nessun vaccinato è stato infettato

Mosca, 12 ottobre 2020 – Nessuno dei 2000 volontari vaccinati con le due parti del vaccino contro il nuovo coronavirus russo Sputnik V hanno contratto la malattia. Lo ha detto lunedì a Sputnik il capo dell'Istituto di ricerca di epidemiologia e microbiologia Gamaleya, confutando le notizie dei media.
Nei canali Telegram circolano affermazioni secondo le quali alcuni volontari a cui è stato iniettato il vaccino Sputnik V, sarebbero state infettate dopo il contatto con persone positive al nuovo coronavirus, nonostante la formazione degli anticorpi in loro.
«Che cosa significa ‘si sono ammalati’? Non sono considerati vaccinati dopo la prima somministrazione. Iniziano a formare anticorpi il quarto o il quinto giorno, quindi raggiungono il plateau il 15° giorno nei casi migliori, oppure al 21°, ma può accadere anche al 28° giorno. Infatti si considerano vaccinati solo dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino, ovvero il 42° giorno dopo aver ricevuto la prima somministrazione. Qualcuno si è ammalato al 42° giorno?», ha detto Alexander Gintsburg, sottolineando che una persona può considerarsi vaccinata solo dal 21° giorno successivo alla seconda dose di Sputnik V.
Gintsburg ha anche osservato che «ammalarsi» ed «essere infettati» sono due cose differenti.
«Circa 2000 persone hanno ricevuto la prima e la seconda dose del vaccino. Non ci sono persone [infette] tra loro», ha concluso il capo dell’Istituto Gamaleya.
Lo Sputnik V, sviluppato dal Gamaleya Research Institute of Epidemiology and Microbiology, è stato registrato dal Ministero della Salute russo lo scorso 11 agosto, diventando il primo vaccino registrato contro Covid-19 al mondo.

(Fonte: it.sputniknews.com)

Sputnik Sputnik V, il primo vaccino al mondo contro il coronavirus. © Sputnik. Vladimir Pesnya.