Russia - Il Santo Sinodo sull'Arcivescovo di Cipro

Mosca, 20 novembre 2020 – Nella riunione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa sono state prese in considerazione le conseguenze della commemorazione della struttura scismatica operante in Ucraina da parte del Primate della Chiesa ortodossa cipriota (verbale n. 77).
Il 24 ottobre 2020, durante la Liturgia presso il Monastero della Santissima Madre di Dio di Chrysoroyatissa (vicino a Paphos), l' arcivescovo Khrysostomos II di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro ha ricordato il capo del gruppo scismatico in Ucraina tra i Primati delle Chiese ortodosse autocefale. In seguito, l'arcivescovo Chrysostomos ha ammesso di non aver discusso la sua decisione con i membri del Santo Sinodo della Chiesa di Cipro e che non erano a conoscenza dell'imminente commemorazione.
I metropoliti Athanasios di Limassol, Nikiforos di Kykkos, Isaïas di Tamassos e il vescovo Nikolaos di Amathus in una dichiarazione congiunta hanno condannato l'atto dell'Arcivescovo per «grave violazione della struttura conciliare, collettiva e democratica della nostra Chiesa ortodossa e il modo in cui la Chiesa ortodossa cipriota funziona sulla base di questo sistema», lo hanno invitato ad «abolire immediatamente un atto anti-canonico e non valido». La dichiarazione sottolinea che la concessione dell' «autocefalia» agli scismatici ucraini da parte del Patriarcato di Costantinopoli «è un atto arbitrario, anticanonico e antiecclesiastico, poiché la Chiesa ortodossa ucraina appartiene alla giurisdizione del Patriarcato di Mosca».
Il metropolita Neophytos di Morphos in una riunione arcipastorale con i fedeli della metropolia di Morphos ha detto che «il vescovo canonico della città di Kiev era, è e si spera sarà il metropolita Onufrij», osservando che «anche se la maggioranza dei vescovi sostiene l'arcivescovo, questo non renderà Epifanij il vescovo canonico».
I partecipanti alla riunione del Sinodo della Chiesa ortodossa russa hanno espresso profondo rammarico per la commemorazione anticanonica avvenuta nei dittici dei Primati ortodossi del leader di uno dei gruppi scismatici ucraini, che testimonia l'ingresso dell'arcivescovo Chrysostomos in comunione con gli scismatici.
Durante l'incontro è stato sottolineato che questa decisione è stata presa dal solo arcivescovo Chrysostomos, senza il consenso dei membri del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa cipriota e, quindi, non ha carattere conciliare.
Si è tenuto conto del fatto che il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa cipriota, in una riunione presieduta dall'arcivescovo Chrysostomos il 18 febbraio 2019, ha espresso legittimi «dubbi sulla possibilità di legalizzazione retroattiva delle ordinazioni compiute dai vescovi espulsi, scomunicati e anatematizzati», riferendosi all’«episcopato» della struttura scismatica di recente creazione in Ucraina.
È stato anche notato che l'attuale decisione dell'arcivescovo Chrysostomos contraddice le sue ripetute dichiarazioni ufficiali sulla questione ucraina, in particolare una lettera indirizzata al Primate della Chiesa ortodossa russa del 26 luglio 2018, in cui l'arcivescovo di Cipro ha assicurato che «la Chiesa cipriota non si allontanerà mai dalla sua posizione, che Vi abbiamo ripetutamente affermato, cioè che con tutte le sue forze sosterrà la posizione della Chiesa ortodossa russa sulla questione della cosiddetta autocefalia in Ucraina» e ha osservato che «considera questa posizione giusta e giustificata in tutto».
Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha dichiarato l'impossibilità di commemorare il nome dell'Arcivescovo Chrysostomos II di Cipro nei dittici, la preghiera e la comunione eucaristica con lui, nonché la concelebrazione con quei vescovi della Chiesa cipriota che entreranno in comunione ecclesiastica con i rappresentanti dello scisma ucraino.

(Fonte: Patriarhiya.ru)

Edificio Edificio del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa nel Monastero stavropegico di San Daniele a Mosca.