Russia - Il livello della triade nucleare

Mosca, 21 dicembre 2020 – La triade nucleare russa ha raggiunto un livello che consente di garantire la sicurezza nazionale, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin nella riunione conclusiva dell'anno al Ministero della Difesa.
Allo stesso tempo il capo di Stato russo ha sottolineato che oggi «stare fermi è assolutamente inaccettabile».
«Il tasso di cambiamento in tutte le aree critiche per le forze armate è insolitamente alto. Non è nemmeno la Formula 1: il tasso di cambiamento è stratosferico. Se ci fermiamo persino per un secondo, inizieremo immediatamente a rimanere indietro», ha detto.
Putin ha incaricato il dicastero militare a concentrarsi sul mantenimento di «un'elevata prontezza al combattimento delle forze nucleari» e sullo sviluppo di tutti i componenti della triade.
«È di fondamentale importanza garantire la sicurezza del nostro Paese, mantenere la parità strategica nel mondo», ha spiegato il Presidente.
Secondo Putin, la Russia continuerà a «sviluppare attivamente e qualitativamente le forze armate, aumentare la loro prontezza al combattimento e l'efficienza».

Ammodernamento dell'arsenale dell'esercito

Putin ha osservato che a metà dicembre 2020 la quota di armi ed equipaggiamenti militari moderni nelle truppe russe è già superiore al 70% e nelle forze nucleari è all'86%.
Il Presidente ha fissato come obiettivo nel 2021 di portare la quota di armi moderne nelle forze di deterrenza nucleare all'88,3% e negli altri rami delle forze armate al 75,9%.
«La modernizzazione tecnica dell'esercito e della marina richiede l'introduzione di nuove forme e metodi di azione delle truppe, e per questo è necessario sviluppare la scienza militare. Non solo studiare l'esperienza dei moderni conflitti armati e delle guerre locali, ma anche fare previsioni per il futuro, anche tenendo conto della comparsa negli eserciti di diversi Paesi stranieri di armi basati su nuovi principi fisici», ha detto Putin.

Difesa dei confini nazionali

Putin ha sottolineato che la Russia non intende schierare missili a corto e medio raggio in Europa e in altre parti del Paese. Secondo il Presidente russo, la linea strategica dello Stato «è di natura puramente difensiva».
«Ma dobbiamo essere pronti a rispondere prontamente al dispiegamento da parte dei Paesi occidentali di armi simili vicino ai nostri confini. In caso di necessità, attuare tutte le misure di ritorsione, il prima possibile», ha aggiunto.
Putin ha osservato che l'attività militare della Nato non accenna a fermarsi e il sistema di controllo degli armamenti sta diventando più precario.
«Con pretesti inverosimili, gli Stati Uniti, come sapete, si sono già ritirati dai trattati sulla difesa anti-missile <...> e sui Cieli Aperti <...> Non c'è certezza sul Trattato sulle armi strategiche offensive, che come noto sta per scadere il prossimo febbraio. Abbiamo più volte dichiarato la nostra disponibilità a prorogare questo accordo. Non c'è stata risposta», ha detto.
Il ministro della Difesa Shojgu ha affermato che nel 2020 l'intensità dell'intelligence statunitense vicino ai confini russi è aumentata del 15%.
Shojgu ha rilevato inoltre che la Nato conduce regolarmente esercitazioni vicino ai confini occidentali, orientali e meridionali del Paese. Ha sottolineato che tra agosto e settembre scorsi 55 aerei da combattimento, inclusi bombardieri strategici, nonché 12 navi dotate di missili di precisione hanno preso parte a tali manovre.
«La Nato vede la Russia come la sua principale minaccia e sta consolidando il suo potenziale militare vicino ai nostri confini», ha osservato, aggiungendo che gli Stati Uniti hanno iniziato a ridistribuire forze dalla Germania verso Polonia ed i Paesi Baltici.

(Fonte: it.sputniknews.com)

Il Il presidente russo Vladimir Putin. © Sputnik. Aleksej Druzhinin.