Iran - Soleimani e i tre complotti Usa

Teheran, 29 dicembre 2020 – Il capo del Centro di studi dell'Assemblea mondiale del risveglio islamico, Hossein Akbari, ha detto lunedì ai giornalisti, nel giorno precedente all'anniversario della morte del generale Qasem Soleimani, che quest'ultimo nel corso della sua carriera avrebbe sventato tre grandi complotti statunitensi in Medio Oriente «che avrebbero potuto influenzare il mondo intero».
«Gli americani hanno perseguito almeno tre grandi progetti nella regione, ognuno dei quali avrebbe potuto avere implicazioni di vasta portata per il mondo e avere un impatto sul mondo intero. Ma il martire Soleimani ha sventato i loro complotti», ha detto Akbari durante una conferenza stampa presso la sede dell'agenzia di stampa Mehr.
Secondo Akbari, il primo «piano» americano sarebbe stato riferito al «Grande Medio Oriente» in cui si intendeva «occupare il mondo islamico e costringere l'intero mondo islamico a rinunciare ai propri valori». Questo «obiettivo» doveva essere raggiunto attraverso l'occupazione irachena, ma, ha osservato Akbari, «il loro piano in Iraq è fallito ed è stato sventato».
«Il secondo piano degli americani era il piano del “Nuovo Medio Oriente!, in cui volevano dividere i Paesi del mondo islamico in 200 piccole unità e privarli del loro potere nazionale per costringere i popoli di queste terre a seguirli. Hanno inoltre iniziato ad attuare questo piano dal Libano e, secondo loro, l'inizio della guerra in Libano è stato un preludio al piano del "Nuovo Medio Oriente"», ha affermato Akbari.
Infine ha parlato del terzo presunto piano che, secondo l'esperto, prevedeva di «portare l'Isis* in Medio Oriente».
«Portando l'Isis in Medio Oriente, volevano creare una guerra a tutti gli effetti e di lunga durata nel mondo islamico per almeno 50 anni, così come il caos tra i Paesi islamici. Si può chiaramente dire che la sicurezza mondiale deve molto al generale Soleimani sulla questione dell'Isis», ha detto Akbari.
«Se uno di questi tre piani fosse stato attuato, avrebbe potuto influenzare i modelli del mondo intero», ha sottolineato.
Quando gli è stato chiesto sulla possibilità di ritorsioni iraniane per la morte di Soleimani, Akbari ha affermato che la «vendetta dura» è ancora in pianificazione. In particolare ha indicato che la vendetta non sarebbe stata solo militare, ma anche nel cyberspazio.

L'assassinio di Qasem Soleimani

Soleimani, insieme ad un alto comandante della milizia irachena, Abu Mahdi al-Muhandis, è stato ucciso il 3 gennaio per ordine diretto del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L'assassinio ha intensificato le tensioni tra Washington e Teheran, che erano già aumentate dopo che Trump aveva ritirato gli Stati Uniti dal Piano d'azione globale congiunto (Pacg) nel 2018.
Dopo la morte di Soleimani, l'Iran ha effettuato attacchi aerei contro basi militari statunitensi in Iraq, che hanno provocato lesioni cerebrali traumatiche a dozzine di soldati americani, ma non hanno causato morti o feriti gravi.

*organizzazione bandita in Russia e molti altri paesi

(Fonte: it.sputniknews.com)

Il Il generale Qasem Soleimani. © AP Photo / Office of the Iranian Supreme Leader. Da: it.sputniknews.com.