Russia - Messaggio di Natale del Patriarca Kirill

Mosca, 6 gennaio 2021 - Messaggio di Natale di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill ai membri dell’episcopato, del clero, ai monaci, ai diaconi e a tutti i figli fedeli della Chiesa ortodossa russa.
Eminenze ed Eccellenze Reverendissime, reverendi presbiteri e diaconi, venerabili monaci e monache, cari fratelli e sorelle

Mi congratulo di cuore con tutti voi per la luminosa festa della Natività di Cristo.
Oggi, la Chiesa celeste e terrena trionfa, si rallegra per la venuta nel mondo del nostro Signore e Salvatore, e offre lode e ringraziamento a Dio per la Sua misericordia e amore per l’umanità. Ascoltiamo con trepidazione spirituale le parole del canto: «Cristo è nato - glorificatelo! Cristo dal cielo – andategli incontro! " (irmo del canone della Natività di Cristo). Con devozione e speranza guardiamo la grotta di Betlemme, dove in una misera mangiatoia giace Dio Bambino avvolto in fasce.
Veramente in questo giorno si è avverato «il grande mistero della pietà: Dio si manifestò nella carne, fu giustificato nello Spirito, apparve agli angeli» (1Tm 3,16) . È impossibile addentrarsi fino alla fine con la mente nel mistero dell’Incarnazione. È impossibile comprendere appieno come Colui che è la fonte della vita per tutto ciò che esiste, è ora riscaldato dal respiro degli animali! Il Creatore dell'Universo si umilia assumendo l'immagine della creazione!
Il Figlio di Dio diventa il Figlio dell'uomo!
«Non indagate su come avvenga - avverte san Giovanni Crisostomo, dove Dio vuole, l'ordine della natura è vinto. Voleva, poteva, discendere e salvare. Tutto obbedisce a Dio. Oggi nasce Colui che eternamente è, e diviene ciò che non era. È Dio e diventa uomo! Diventa uomo senza smettere di essere Dio» (Sermone per la Natività del nostro Salvatore Gesù Cristo).

Celebrando la festa salvifica per il mondo della Natività di Cristo, riflettiamo sul suo eterno significato spirituale e sul significato chiave per tutta l'umanità. E questo è vero. Ma è anche importante rendersi conto della dimensione personale che ha per ciascuno di noi il mistero dell'Incarnazione, perché non è un caso che rivolgiamo la nostra preghiera al Signore, chiamandoLo nostro Salvatore.
Sappiamo per esperienza che l'uomo non è in grado di vincere il male in se stesso, non importa quanto ostinatamente cerchi di farlo. Il peccato che ha colpito profondamente l'anima e danneggiato la natura umana non può essere superato da nessuna pratica spirituale o esercizio psicologico. Solo Dio è in grado di guarire e riportare l'intera persona alla bellezza originale. «Perché il nostro Signore si è rivestito di carne?» -si chiede il venerabile Efrem il Siro, che risponde: «Affinché la carne stessa assapori la gioia della vittoria e si compia e conosca i doni della grazia... così che le persone, come se fossero sulle ali, ascendano a Lui e solo in Lui trovino la pace» (Esegesi dei quattro Vangeli, cap. 1). L'incarnazione di Cristo libera dalla schiavitù del peccato e apre la via verso la salvezza.
«Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre» (Gv 12, 46), testimonia il Signore. Come la brillante stella di Betlemme, che ha portato al Bambino Gesù i sapienti orientali da paesi lontani, noi cristiani, essendo veri figli e figlie della luce (Gv 12, 36 ), siamo chiamati a «illuminare questo mondo con la luce della fede» (Mt 5,14), in modo che coloro che ci circondano, vedendo un esempio della nostra fermezza e coraggio, pazienza e nobiltà spirituale, generosità e amore non ipocrita per il prossimo, «glorifichino Dio nel giorno della sua visita» (1 Pt 2,12).

Oggi, quando i popoli della Terra stanno vivendo la difficile prova di una nuova malattia, quando i cuori delle persone sono presi dalla paura e dall'ansia per il futuro, è particolarmente importante per noi rafforzare la preghiera comunitaria e privata, offrire al Signore un’opera speciale di buone azioni. Molti dei nostri fratelli e sorelle sono ora privati dell'opportunità di andare in chiesa a causa di una dannosa epidemia. Offriamo le nostre preghiere al Creatore misericordioso per loro, in modo che rinnovi la loro forza mentale e fisica, garantisca ai malati una pronta guarigione e invii il Suo aiuto ai medici e a tutti gli operatori sanitari, che combattono disinteressatamente per la loro salute e la loro vita.

Ricordiamoci che nessun problema può spezzare lo spirito di una persona se mantiene una fede viva e fa affidamento su Dio in ogni cosa. Pertanto, le prove che ci hanno colpito sono accettabili senza mormorare, perché «se speriamo in Lui, saremo santificati, poiché Dio è con noi» (officio della Grande Compieta), come canta la Chiesa di Cristo in questi giorni sacri del Natale. Preghiamo che la luce incorruttibile del Divino illumini la misera caverna della nostra vita, così che i nostri cuori contriti e umili, come la mangiatoia di Betlemme, ricevano con riverenza il Salvatore venuto nel mondo.

Non è angusto per Dio stare nel cuore di una persona se questo è pieno d'amore. «L’operatore d’amore sarà convivente degli angeli e regnerà con Cristo», testimonia il venerabile Efrem il Siro (Discorso sulle virtù e sui vizi, 3). Che i giorni santi della festa diventino un momento speciale per noi per fare buone azioni. Usiamo questa benedetta opportunità e glorifichiamo la nascita di Gesù Cristo mostrando misericordia ai nostri vicini, aiutando chi è nel bisogno, confortando le persone in lutto e, forse, prima di tutto, coloro che soffrono di infezione da coronavirus o delle sue conseguenze.

Possa il Signore illuminare i popoli della Terra con la luce della Sua conoscenza, benedirli con la pace e aiutare tutti noi a realizzare la nostra comune responsabilità per il presente e il futuro del pianeta. Possa il Divino Bambino nato inviare amore e armonia alle nostre famiglie, possa proteggere i nostri giovani e tutti noi dai peccati e dagli errori pericolosi. Ancora una volta, mi congratulo sinceramente con voi, miei cari, per la festa luminosa della Natività di Cristo e auguro a tutti voi buona salute, gioia infinita e generoso aiuto da parte di Dio, «la vera Luce venuta nel mondo, quella che illumina ogni persona» (Gv 1, 9). Amen.

+ KIRILL, PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS’

Mosca,
Natività di Cristo
Anno 2020/2021

Natività Natività di Cristo.