Russia - Liturgia patriarcale a Mosca

Mosca, 1 febbraio 2021 – Nel dodicesimo anniversario dell'intronizzazione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, è stata celebrata la Divina Liturgia nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha eseguito il servizio divino con i paramenti dell’intronizzazione.
Hanno concelebrato con Sua Santità: il metropolita Juvenalij di Krutitsij e Kolomna, vicario patriarcale della diocesi di Mosca; il metropolita Dionisij di Voskresensky, direttore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca, primo vicario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ a Mosca; il vescovo Foma di Pavlovo-Posad, capo del Segretariato amministrativo del Patriarcato di Mosca; il vescovo Foma di Sergiev Posad, vicario della Lavra della Santissima Trinità; l’arciprete Mikhail Ryazantsev, decano della Cattedrale di Cristo Salvatore; l'archimandrita Aleksej (Turikov), segretario personale di Sua Santità il Patriarca; il clero metropolitano.
Al servizio festivo hanno preso parte: il presidente della Commissione Affari internazionali della Duma di Stato dell'Assemblea Federale della Federazione Russa L.E. Slutsky; il presidente del Commissione per lo sviluppo della società civile, le questioni delle associazioni pubbliche e religiose della Duma di Stato dell'Assemblea Federale della Federazione Russa, presidente dell'Assemblea interparlamentare dell’Ortodossia S.A. Gavrilov; il deputato della Duma di Stato dell'Assemblea Federale della Federazione Russa, consigliere del Sindaco di Mosca, consigliere del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ per le questioni edilizie, curatore del Programma per la costruzione delle Chiese ortodosse a Mosca V.I. Resin; il presidente del Consiglio di vigilanza del Movimento pubblico panrusso «Russia ortodossa» M.M. Ivanov.
I canti liturgici sono stati eseguiti dal coro patriarcale della Cattedrale di Cristo Salvatore (diretto da I.B. Tolkachev).
Il servizio divino patriarcale è stato trasmesso in diretta sui canali televisivi «Unione» e «Il Salvatore», oltre che sul portale ufficiale della Chiesa ortodossa russa Patriarchia.ru.
Durante la litania della «supplica intensa» sono state elevate preghiere per l’eliminazione dell'infezione da coronavirus.
Nella litania sono state incluse preghiere speciali per Sua Santità il Patriarca.
Al termine della litania, il metropolita Juvenalij di Krutitsij e Kolomna ha pregato per il Primate della Chiesa ortodossa russa - Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill:
Quindi il Primate della Chiesa ortodossa russa ha pregato per il dilagare dell’epidemia dannosa.
Il sermone prima della comunione ai Santi Misteri di Cristo è stato tenuto dal vescovo Foma di Sergiev Posad.
Al termine della Liturgia, il metropolita Juvenalij di Krutitsij e Kolomna ha letto un discorso di congratulazioni a Sua Santità il Patriarca Kirill a nome dei membri del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa e ha presentato in dono a Sua Santità un'icona del Santo Principe Alexander Nevsky, il cui 800° anniversario della nascita viene celebrato quest'anno.

«Sua Santità, Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’

Vostra Santità, Santità Vladyka e padre misericordioso!

Ricordando solennemente e in preghiera l'intronizzazione di Vostra Santità al Trono patriarcale di Mosca, gli ortodossi glorificano soprattutto il custode di tutte le benedizioni di Dio, benedetto per sempre. Questo nostro Dio, promuovendo ed affermando la Sua amata eredità - la Santa Chiesa (dopo la Settimana dell'Ortodossia), dodici anni fa Vi ha chiamato all'alto e responsabile ministero del Primate, affidando alle Vostre cure paterne il più numeroso gregge ortodosso del mondo.

In questo giorno memorabile, a nome dei membri del Santo Sinodo, degli arcipastori, del clero, dei monaci e di tutti i figli fedeli della Chiesa ortodossa russa, Vi prego di accettare le mie più sentite congratulazioni per il nuovo anniversario di questo evento così importante per tutta la pienezza della Chiesa.

Da allora fino ad ora, svolgete instancabilmente «l'opera della fede e il lavoro dell'amore» (1 Ts 1, 3), predicate ardentemente, proclamando la verità con la Vostra bocca (Sal 88, 2), dando costantemente esempio ispiratore di zelante lavoro nella vigna di Cristo. Tutta la varietà di forme di servizio nella Chiesa svolte sotto la Vostra saggia guida ne è una prova vivida e convincente. Mai prima d'ora nella storia dell'Ortodossia mondiale c'è stato un periodo segnato da uno sviluppo così dinamico di vari aspetti della vita della Chiesa. Il restauro e la costruzione di chiese e monasteri, l'aumento del numero di diocesi, l'istituzione di nuovi dipartimenti sinodali, il ministero sociale, missionario ed educativo, il lavoro con i bambini e i giovani - tutto questo e molto altro, ora viene fatto nella nostra Chiesa con la Vostra benedizione, mostra la Vostra attiva preoccupazione al mondo intero, affinché la parola di Dio cresca e il numero dei discepoli di Cristo aumenti notevolmente (At 6, 7).

Imitando i Vostri gloriosi predecessori al Trono di Mosca, Voi vegliate con zelo incessante per i canoni della Santa Chiesa, Vi sforzate di essere un vero custode delle tradizioni apostoliche, un pilastro incrollabile, un maestro dell'Ortodossia (tropario per i santi di Mosca).

Con nostro comune dolore, l'anno passato è diventato un periodo di prove difficili a causa della disastrosa epidemia che si è diffusa in tutta la Terra. Non ha risparmiato nemmeno la nostra Chiesa. Empatizzando con Vostra Santità, responsabile di un gregge multimilionario, possiamo solo provare a immaginare quanto sia stato difficile per Voi guidare il popolo di Dio lungo il sentiero della verità in mezzo ai pericoli di un mondo nella paura e confusione, prendere misure difficili ma necessarie tenendo conto della situazione epidemica.

Vorrei esprimere a Voi, Vostra Santità, profonda gratitudine filiale per la saggia gestione della nave della Chiesa in circostanze così difficili, per l’esempio di coraggio e fortezza spirituale, per le ferventi preghiere e le chiare istruzioni su come noi, cristiani, dovremmo agire in questi tempi difficili.

Vi siamo grati per la cura paterna delle diocesi e delle istituzioni ecclesiastiche, per l'aiuto al clero, per la cura dei monaci e dei laici. Il Vostro atteggiamento attivo, pieno di amore veramente evangelico, trova una viva risposta nei cuori di milioni di figli fedeli della Chiesa ortodossa russa.

In questo giorno di festa, ancora e ancora, congratulandoci con Voi per l'anniversario della Vostra intronizzazione, noi, i Vostri umili collaboratori, offriamo ferventi preghiere al Signore misericordioso del cielo e della terra, affinché Egli continui a riempire il Vostro cuore con "ogni gioia e pace nella fede"(Rm 15, 13), rafforzi la forza spirituale e fisica e invii il Suo aiuto immancabile nell’ulteriore servizio patriarcale altrettanto zelante e fecondo a beneficio della santa Chiesa e per la salvezza del popolo di Dio.

Molti anni buoni a Voi, Vostra Santità!

Per molti anni, Signore».

Il Primate della Chiesa russa si è rivolto alle persone presenti con la parola primaziale.





«Vostre Eminenze e Grazie! Cari padri, cari fratelli e sorelle!

Vorrei ringraziare sinceramente tutti voi per il fatto che voi, nonostante le circostanze limitate della nostra attuale vita sociale, siete venuti in questo giorno nella Cattedrale di Cristo Salvatore per pregare con me.

Chiunque sia ordinato alla dignità episcopale sa che il giorno della consacrazione è probabilmente il giorno più importante della vita insieme al compleanno, e per i monaci e soprattutto per i vescovi supera ogni compleanno, perché al sacerdote chiamato al servizio episcopale è richiesta, per la Divina Provvidenza, la responsabilità più grande. È impossibile portare il peso di questa responsabilità, contando solo sulle proprie forze. Ecco perché lo sanno bene quelli ai quali il Signore ha concesso la sorte arcipastorale: se non fosse per la grazia di Dio, inviata attraverso le preghiere di tutti i credenti, sarebbe impossibile svolgere questo servizio, perché il nemico del genere umano insorge contro chiunque dona la sua vita al Signore, ma in modo speciale crea un ostacolo per coloro ai quali è affidata la massima responsabilità per l'opera di Dio nel loro popolo.

È impossibile portare la croce del servizio, specialmente del Patriarcato, senza il sostegno orante dell'episcopato, del clero e dei credenti. Nella solitudine, nello schema, nell'isolamento, si può salvare la propria anima, ma è impossibile assumersi la responsabilità per la salvezza del popolo di Dio in solitudine, così come è impossibile compiere questa impresa affidandosi solo alle proprie forze . Pertanto, se io, indegno, riesco a compiere qualcosa sulla via del mio servizio patriarcale, dirò senza falsa modestia: attribuisco tutto questo alla più grande Misericordia Divina, che si riversa su di me, anche attraverso le preghiere e il sostegno dei fratelli arcipastori, del clero e di tutti voi, miei cari, di tutto il nostro popolo credente.

Con tutto il cuore ringrazio tutti coloro che oggi hanno pregato con me in questa chiesa, e tutti coloro che oggi innalzano le loro preghiere per me, indegno, in tutta la nostra terra, e vorrei chiedervi di rafforzare ancora di più questa preghiera. Perché il tempo in cui viviamo non diventa più facile e tranquillo; e anche la pandemia virale che ha colpito tutti noi è un segno di questi problemi e di queste difficoltà. Questo è solo un segno materiale, ma quanti segni spirituali nascosti di infelicità esistono, che toccano davvero la vita di un numero enorme di persone! E se arrivi alla causa principale di questi problemi, questi non sono affatto fattori materiali che non peggiorano nel corso degli anni, sebbene durante la pandemia questo test sia toccato alla nostra gente. Prima di tutto, queste non sono tanto tentazioni materiali e difficoltà quanto tentazioni puramente spirituali. Comprendiamo, vediamo - quando dico "noi", intendo l'intera Chiesa, - che le prove che la Chiesa del 21° secolo sta attraversando sono senza dubbio apocalittiche. Queste sono prove connesse principalmente con la nostra fede, con la nostra fedeltà al Signore, con la nostra capacità di vivere secondo la legge di Dio, non per confessare la nostra fede a parole e non per andare in chiesa per abitudine, ma per seguire le fondamenta della nostra fede, i comandamenti divini nella nostra vita, attraverso i quali si ottiene la salvezza per grazia di Dio e il vero benessere della vita umana - sia qui, sulla Terra, sia, naturalmente, nel Regno dei Cieli.

Ancora una volta vi chiedo di ricordarvi di me nelle vostre sante preghiere, affinché il Signore mi conceda la forza spirituale, fisica per svolgere degnamente il ministero al quale sono chiamato. Ancora una volta desidero ringraziare sinceramente i miei confratelli arcipastori, i miei confratelli più stretti – i membri del Santo Sinodo, nonché l'intero episcopato della nostra Chiesa per il loro sostegno, per la zelante attuazione di tutto ciò che è determinato dalle decisioni del Santo Sinodo guidato dal Patriarca, come le direzioni della vita ecclesiale, tutto ciò che è sostenuto dal Concilio locale e dai Vescovi, tutti quei numerosi programmi che si stanno portando avanti nella sfera dei ministeri pastorali, didattici, spirituali e altri della nostra Chiesa.

Contando sul vostro sostegno, miei cari vescovi, padri, fratelli e sorelle, sulle vostre preghiere, guarderò al futuro con umiltà e speranza nell'aiuto di Dio, così che, finché avrò l'opportunità di svolgere questo ministero terreno qui, ricostituirò e rafforzerò le mie debolezze mediante il potere di Dio, inviato a tutti coloro che ricevono il Sacramento del Battesimo, che prendono il Corpo e il Sangue di Cristo e che, al meglio delle loro capacità, si sforzano di adempiere la legge di Dio. Ancora una volta, vi chiedo sinceramente preghiere per me, indegno, e il vostro sostegno spirituale. Amin».

Poi Sua Santità il Patriarca ha consegnato i premi della Chiesa.
In considerazione dei molti anni di zelante lavoro arcipastorale e in connessione con l'85° anniversario della sua nascita, il metropolita Juvenalij di Krutitsij e Kolomna è stato insignito dell'Ordine di Gloria e Onore, I grado.
Sua Santità Vladyka ha salutato cordialmente il metropolita Juvenalij e ha donato personalmente un'antica icona della Madre di Dio a Sua Eminenza.
In considerazione delle zelanti fatiche arcipastorali e in connessione con il 45° anniversario della sua nascita, il metropolita Dionisij di Voskresensky è stato insignito dell'Ordine di San Sergio di Radonezh, II grado.
«Ringrazio tutti per le preghiere e per il fatto che vi siete riuniti oggi per pregare con me», ha detto in conclusione Sua Santità il Patriarca Kirill rivolgendosi ai partecipanti al servizio.
Le restrizioni all'accesso nella Cattedrale di Cristo Salvatore, a causa della persistente difficile situazione epidemiologica, non hanno permesso a molti di poter partecipare al servizio festivo e di congratularsi con il Primate della Chiesa ortodossa russa nell'anniversario della sua intronizzazione. Nelle chiese e nei monasteri di tutte le diocesi del Patriarcato di Mosca, sono state eseguite preghiere di ringraziamento (moleben) per Sua Santità il Patriarca Kirill e la Chiesa russa, da lui guidata.

(Fonte: Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus; www.patriarhiya.ru)

Mosca Mosca – Servizio solenne nella Cattedrale di Cristo Salvatore nel dodicesimo anniversario dell'intronizzazione di Sua Santità il Patriarca Kirill.


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