Cina - Sanzioni reciproche per Usa e Canada

Pechino, 27 marzo 2021 – Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha annunciato sabato l'erogazione di sanzioni reciproche contro persone ed entità canadesi e statunitensi, con restrizioni contro la presidente della Commissione americana della libertà religiosa internazionale, Gayle Manchin, il vice-presidente dell'organizzazione Tony Perkins e altri.
Tra i sanzionati canadesi vi sono Michael Chong, legislatore della Camera dei Comuni del Partito Conservatore, e la Sottocommissione per i diritti umani internazionali della Commissione permanente per gli affari esteri e lo sviluppo internazionale della Camera dei Comuni.

In un comunicato stampa, il Ministro degli Esteri ha indicato che tali misure sono state prese «in risposta» all'imposizione da parte di Canada e Usa di «sanzioni unilaterali su individui e entità nello Xinjiang il 22 marzo, basate su dicerie e disinformazione».
Le sanzioni vietano alle persone indicate l'ingresso in Cina, inclusi Hong Kong e Macao, e vietano ai cittadini e alle istituzioni cinesi di condurre affari con loro o di effettuare con essi scambi di alcuna natura.
Il Ministro ha confermato che «le precedenti sanzioni cinesi agli individui statunitensi che hanno seriamente danneggiato la sovranità cinese e gli interessi su questioni legate allo Xinjiang rimangono in vigore», e ha esortato gli altri Paesi a «comprendere chiaramente la situazione e rivalutare i propri errori», e di «smettere la manipolazione politica sulla questione dello Xinjiang» e l'interferenza negli affari interni cinesi.
«Altrimenti si bruceranno le dita», ha avvertito Pechino.

Gli Stati Uniti e il Canada si sono uniti al Regno Unito e all'Unione europea nel prendere di mira alti funzionari ed entità cinesi accusati lunedì di essere coinvolti nell'internamento di massa degli uiguri nello Xinjiang, dopo che Bruxelles e Londra hanno imposto la settimana scorsa le prime sanzioni in 30 anni contro la Repubblica Popolare. Pechino ha risposto sanzionando giovedì nove cittadini inglesi e quattro entità, portando l'Ufficio degli Esteri a convocare l'ambasciatore cinese.
Entrambe le parti rimangono intransigenti sulla propria posizione. Il 17 marzo, il giorno dell'imposizione delle restrizioni europee, l'ambasciatore cinese a Bruxelles, Zhang Ming, ha esortato l'Ue a «riflettere attentamente», e ha avvertito che «se insistete nell'avere un confronto, non ci tireremo indietro, in quanto non abbiamo alternativa se non adempiere alle nostre responsabilità nei confronti del popolo cinese».

(Fonte: it.sputniknews.com)

Un Un supporter pro-Cina sventola la bandiera cinese davanti all’Alta Corte di Hong Kong. @ AP Photo / Vincent Yu. Da: it.sputniknews.com.