Russia - Nel giovedì della Settimana Luminosa

Mosca, 6 maggio 2021 – Il giovedì della Settimana luminosa, giorno della memoria del grande martire Giorgio il Vittorioso, festa dell'icona di Iviron della Madre di Dio, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.

Hanno concelebrato con Sua Santità: il metropolita Dionisij di Voskresensky, direttore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca, primo vicario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ a Mosca, vicario del Monastero stavropegico di Novospassky; il vescovo Foma di Sergiev Posad e Dmitrov, vicario della Lavra della Trinità di San Sergio; il protopresbitero Vladimir Divakov, segretario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ a Mosca; l’arciprete Mikhail Ryazantsev, decano della Cattedrale di Cristo Salvatore; l'archimandrita Aleksej (Turikov), segretario personale di Sua Santità il Patriarca Kirill; il clero della città di Mosca.

Al servizio divino erano presenti il capo del Corpo dei Cadetti «Maresciallo dell'Unione Sovietica G.K. Zhukov», colonnello V.Yu. Bondyukov, e i cadetti di Zhukov. Il «Corpo dei Cadetti esiste a Mosca dal 1995; attualmente, le classi dei cadetti operano presso l’Istituto scolastico di bilancio statale della città di Mosca «Scuola № 1409».

I canti liturgici sono stati eseguiti dal coro patriarcale della Cattedrale di Cristo Salvatore (diretto da I.B. Tolkachev).

Il servizio divino patriarcale è stato trasmesso in diretta sui canali televisivi «Unione» e «Il Salvatore» e sul sito ufficiale della Chiesa ortodossa russa, Patriarhiya.ru.

Al piccolo ingresso, per decreto di Sua Santità il Patriarca Kirill, per il servizio zelante alla Santa Chiesa un certo numero di sacerdoti e abitanti dei monasteri stavropegici sono stati premiati con riconoscimenti liturgici gerarchici per la festa della Santa Pasqua: il diritto di servire la Divina Liturgia con le porte reali aperte al «Padre Nostro», il diritto di servire la Divina Liturgia con le porte reali aperte al «Canto dei Cherubini», il diritto di indossare la croce pettorale con decorazioni, il diritto indossare la palitsa, il diritto di indossare la croce color oro, il diritto di indossare il kamilavka, il diritto di indossare il nabedrennik, il diritto di indossare il doppio orarion.

Durante la litania della «supplica intensa» sono state elevate preghiere per la liberazione dall'infezione da coronavirus, così come per i medici: «Guarda Signore dell’umanità l'impresa sacrificale dei nostri medici, invia loro salute incrollabile, forza fisica e spirituale, saggezza per compiere opere per il bene del nostro popolo e attraverso di esse portare la guarigione del Tuo servo sofferente, Ti preghiamo sinceramente, ascolta presto e abbi pietà».

Al termine della Liturgia, il Primate della Chiesa ortodossa russa si è rivolto ai partecipanti al servizio divino con la parola primaziale:
«Cristo è risorto!

Cari vescovi, padri, fratelli e sorelle, cadetti e tutti coloro che sono presenti nella chiesa oggi! Mi congratulo di cuore con tutti per la festa della memoria del santo grande martire Giorgio e, naturalmente, per il meraviglioso giorno di Pasqua.
Il Giorno della memoria del santo grande martire Giorgio coincide con la prima settimana di Pasqua, soprattutto con il primo giorno di Pasqua, non così spesso. Ma queste coincidenze di solito avvenivano quando il nostro popolo aveva il disperato bisogno di una sorta di vittoria. È noto che il 22 giugno, domenica, che era la Settimana di Tutti i Santi che hanno illuminato la terra russa, Hitler attaccò l'allora Unione Sovietica, entrò nella nostra terra. Sono assolutamente sicuro che non sapesse di questa coincidenza, e forse anche se l'avesse saputo, non avrebbe attribuito alcuna importanza. Ma il popolo ortodosso ha sempre attribuito importanza al fatto che nel giorno di Tutti i Santi che hanno illuminato la terra russa, il nemico calpestò i sacri confini della nostra Patria. E quindi, nonostante la ritirata nei primi mesi, nonostante le pesanti e sanguinose battaglie durante la guerra, la fede nella vittoria del nostro popolo non si mai prosciugata. E per gli ortodossi, la garanzia di questa fede era la stessa coincidenza del 22 giugno, così come la coincidenza associata ad oggi. Noi celebriamo la vittoria il 9 maggio, l'Europa festeggia l'8 per lo scarto di due ore di tempo, ma in realtà la vittoria è avvenuta proprio nel giorno del santo grande martire Giorgio il Vittorioso. Queste coincidenze associate a eventi significativi nella vita e nella storia del nostro popolo non possono essere ignorate. Proprio come i credenti non hanno ignorato la coincidenza del 22 giugno con il giorno della celebrazione di Tutti i Santi che hanno illuminato la terra russa, così noi, che siamo nati per lo più dopo la guerra, non dovremmo mai dimenticare che la vittoria sul terribile nemico ha avuto luogo nel giorno della memoria del santo grande martire Giorgio il Vittorioso.

San Giorgio il Vittorioso è il santo patrono dell'esercito russo. Il più alto ordine militare della Russia prerivoluzionaria è l'Ordine di San Giorgio il Vittorioso, ed è importante notare che oggi la celebrazione del santo grande martire sia stata ripresa nell'esercito russo. Purtroppo, a causa della difficile situazione epidemiologica, non ho avuto la possibilità di svolgere oggi, secondo la tradizione consolidata, il servizio divino sulla collina Poklonnaya e quindi partecipare alla parata dei cadetti. Ma sono particolarmente felice di vedere i rappresentanti dei cadetti qui, anche se in piccolo numero: guardandoli, ricordi immediatamente la parata dei cadetti, che tanto ha decorato questo giorno.

Ricordando san Giorgio il Vittorioso come il santo della nostra Vittoria, dobbiamo renderci conto che tutte queste coincidenze non sono casuali. Anche il fatto che Zhukov, Maresciallo della Vittoria, entrato a Berlino con le truppe russe, portasse il nome di Giorgio non è nemmeno un caso, segno anche che Giorgio il Vittorioso era con noi nei momenti più difficili della guerra mortale, dal cui esito dipendeva se essere o non essere il popolo russo, essere o non essere Russia, essere o non essere per tutti i popoli che hanno costituito e costituiscono la Rus’ storica di oggi. Pertanto, eseguendo il servizio divino nel giorno di san Giorgio il Vittorioso, specialmente quando questo giorno è vicino alla festa della Santa Pasqua, glorifichiamo il Signore che ci ha liberato da un terribile nemico mortale, glorifichiamo Giorgio il Vittorioso, che è un simbolo di vittoria non solo sul nemico visibile, ma anche su un nemico invisibile. E preghiamo san Giorgio che interceda davanti a Dio per la protezione del nostro popolo, della nostra Patria, di tutta la Rus’ storica, affinché la fede ortodossa non si indebolisca mai, per non parlare di scomparire dalle anime del nostro popolo, ma affinché gli eventi sorprendenti associati alla presenza di Dio nella nostra storia, come la vittoria nella Grande Guerra Patriottica, rafforzino la nostra fede e non soccombiamo alle dichiarazioni frivole di coloro che ignorano la presenza della fede nella vita umana. Dietro di noi c'è una grande storia, grandi miracoli, meravigliose coincidenze, e solo un cieco non può costruire da tutto questo un sistema completamente concreto, in cui il principio spirituale è senza dubbio presente nel nostro essere storico. Abbiamo motivo di ringraziare il Signore, soprattutto oggi, nel giorno della glorificazione di san Giorgio il Vittorioso, per la vittoria che ci è stata mostrata con la partecipazione sacrificale di tutto il nostro popolo, e per molte altre cose che hanno protetto e salvaguardato il nostro Paese da tutte le disgrazie, problemi e mali, che comportano la minaccia di distruzione della vita delle persone.

Conserveremo nella nostra memoria il grande miracolo del santo grande martire Giorgio il Vittorioso, associato alla fine della Grande Guerra Patriottica. Ricordiamo il grande sacrificio dei nostri soldati, quelli che sono rimasti nelle retrovie, ma non hanno vissuto abbastanza per vedere la vittoria, perché le loro forze si sono esaurite con il duro lavoro in nome della Vittoria. Non dimenticheremo mai i nostri eroi e cittadini comuni che, negli anni più duri della guerra, hanno lavorato per garantire che il nemico non distruggesse la vita del nostro popolo e ottenesse una vittoria su di noi. Il ricordo di san Giorgio il Vittorioso, unito alla festa della Santa Pasqua, è un meraviglioso simbolo, che alla fine della Grande Guerra Patriottica divenne un vero e proprio fatto storico. E per noi questo è un giorno pieno di grandi significati spirituali, che richiedeno da noi una fede e una fiducia nel Signore ancora più forti, una consapevolezza di ciò che la preghiera significa nella nostra vita, ed esige da tutti noi non un amore dichiarativo, ma un vero amore per il nostro popolo e la nostra Patria, disponibilità, seguendo l'esempio dei nostri pii antenati, a difendere la Patria ogni volta che c'è una minaccia per l'esistenza stessa del nostro popolo.

Attraverso le preghiere del santo grande martire Giorgio il Vittorioso, possa il Signore proteggere la terra russa, possa il Signore proteggere lo Stato russo e le nostre forze armate vittoriose, possa proteggere il nostro popolo e tutta la Rus’ storica da nemici esterni ed interni, possa benedire noi per una vita pacifica e costruttiva. Amin».

(Fonte: Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus'; www.patriarhiya.ru)

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