Russia - Festa della Dormizione della Madre di Dio

Mosca, 28 agosto 2021 - Nella festa della Dormizione della nostra Santissima Madre di Dio e sempre Vergine Maria, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill ha celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.
Hanno concelebrato con Sua Santità: l'arcivescovo Matfej di Yegoryevsk; il vescovo Feofilakt di Mytishchi, viario del Monastero stavropegico di Sant’Andrea a Mosca; l'arciprete Mikhail Ryazantsev, decano della Cattedrale di Cristo Salvatore; l'archimandrita Aleksej (Turikov), segretario personale di Sua Santità il Patriarca Kirill; il clero di Mosca.

I canti liturgici sono stati eseguiti dal coro patriarcale della Cattedrale di Cristo Salvatore sotto la direzione di I.B. Tolkachev e il coro del movimento giovanile «Volontari ortodossi» sotto la direzione di A.Ju. Golik.

Il servizio divino patriarcale è stato trasmesso in diretta sui canali televisivi «Unione» e «Il Salvatore». Il servizio è stato trasmesso anche sul portale ufficiale della Chiesa ortodossa russa Patriarhiya.ru.

Durante la litania della «supplica intensa» sono state elevate preghiere per la liberazione dall'infezione da coronavirus, nonché per il rafforzamento dei medici: «Guarda Signore dell’umanità l'impresa sacrificale dei nostri medici, invia loro salute incrollabile, forza fisica e spirituale, saggezza per compiere opere per il bene del nostro popolo e attraverso di esse portare la guarigione del Tuo servo sofferente, Ti preghiamo sinceramente, ascolta presto e abbi pietà».

Al termine della litania, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha pregato per la diffusione dell'epidemia dannosa.

Il sermone prima della comunione ai Santi Misteri di Cristo è stato pronunciato dal sacerdote Aleksej Safonov, chierico della Chiesa di San Tikhon, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ a Mosca.

Quindi è stato eseguito il servizio di glorificazione (slavenie) della Madre di Dio.

Al termine del servizio festivo, Sua Santità il Patriarca Kirill ha pronunciato un sermone.

«Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo!
Mi congratulo con tutti voi, cari vescovi, padri, fratelli e sorelle per la grande dodicesima festa della Dormizione della Santissima Madre di Dio, che è spesso chiamata dal popolo la Pasqua estiva. Questo non è casuale, perché di tutte le feste della Madre di Dio, la Dormizione ha un significato molto speciale e un grandissimo significato salvifico per ciascuno di noi. Nell'evento della Dormizione, la Madre di Dio ha rivelato il suo coinvolgimento a due mondi. Da un lato, la partecipazione al mondo fisico, perché Ella è morta, questo è un dato di fatto, e quindi i discepoli del Salvatore si sono radunati intorno alla Sua tomba. Ma, d'altra parte, quando il terzo giorno i discepoli andarono al Getsemani e aprirono la grotta sepolcrale in cui giaceva il corpo della Vergine Maria, non trovarono il Suo corpo, il che significa che l'evento della morte della Madre di Dio non era solo fisico, ma, come direbbero i filosofi, metafisico. Cioè che non obbedisce alle leggi della natura e appartiene non tanto al mondo fisico, ma al mondo spirituale.

E infatti lo è. La Vergine Maria, Colei che è al di sopra di tutti gli angeli e gli arcangeli, dei cherubini più gloriosi senza alcun confronto con i serafini, fu onorata, essendo passata per la morte fisica, di entrare con la sua carne nel Regno Divino, perché il Suo corpo fisico non fu scoperto da nessuno. E nella tradizione della Chiesa, che risale alla più profonda antichità, ai secoli II-III, il grande mistero della Sua ascesa al cielo con la carne pura era compreso nella venerazione della Madre di Dio.

Basta guardare alla vita terrena della Santissima Madre di Dio. Ella era abbastanza semplice, nel pieno senso della vita umana. È nata in una famiglia di persone pie, è stata cresciuta al tempio, ma molti, probabilmente, a quel tempo erano cresciuti al tempio. Tuttavia, grazie alla speciale purezza dell'anima e della carne, ebbe l'onore di diventare depositaria dello Spirito Divino, così che da Lei nacque il Figlio di Dio e Figlio dell'Uomo, nostro Signore Gesù Cristo, incarnato attraverso la Sua carne e fattosi vero Uomo in questo mondo, senza separarsi dalla Sua natura divina.

Non è affatto casuale. Nella Lettera ai Filippesi dell’apostolo Paolo, che leggiamo oggi (Fil 2, 5-11), troviamo le seguenti parole: «Dovete avere gli stessi sentimenti che erano in Cristo Gesù». Cioè, dovremmo sentirci allo stesso modo in cui si sentiva il Signore. Dobbiamo avere la stessa coscienza che aveva Lui, lo stesso coraggio che aveva di sostenere la verità, la stessa purezza di vita che possedeva. E quando l'apostolo dice che dovremmo provare gli stessi sentimenti, parla di un grande compito che fu pienamente risolto dalla Vergine Maria, che, nella Sua santità e purezza, fu onorata di diventare la Madre del Figlio di Dio incarnato, nostro Signore Gesù Cristo.

Non è affatto casuale. Nella Lettera ai Filippesi dell’apostolo Paolo, che leggiamo oggi (Fil 2, 5-11), troviamo le seguenti parole: «Dovete provare gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù». Cioè, dovremmo sentirci allo stesso modo in cui si sentiva il Signore. Dobbiamo avere la stessa coscienza che aveva Lui, lo stesso coraggio che aveva di sostenere la verità, la stessa purezza di vita che possedeva. E quando l'apostolo dice che dovremmo provare gli stessi sentimenti, parla di un grande compito che fu pienamente risolto dalla Vergine Maria, che, nella Sua santità e purezza, fu onorata di diventare la Madre del Figlio di Dio incarnato, nostro Signore Gesù Cristo.

Indubbiamente la Lettera ai Filippesi implicava, tra l'altro, il mirabile esempio della Madre di Dio, ma in fondo era indirizzata agli abitanti di Filippo, città della Grecia settentrionale, una piccola comunità cristiana. E attraverso quella piccola comunità, queste parole si rivolgono oggi al mondo intero e vengono assimilate da noi, persone appartenenti alla Chiesa. Sono assimilate dalle nostre menti, ma quanto è importante che siano assimilate dal modo di vivere, perché in noi ci siano gli stessi sentimenti! Cioè, tutto ciò che infetta una persona con il peccato, tutto ciò che distrugge la sua natura morale, tutto ciò che oscura la sua mente e spesso fa un vero danno al suo corpo - tutto questo deve essere spazzato via dalla vita cristiana.

Certo, poche persone possono adempiere completamente questo comandamento - forse, in tutta la storia, nessuno l'ha mai adempiuto fino alla fine. E anche coloro che, pur non avendolo pienamente adempiuto, sono stati salvati e sono diventati santi, non secondo i propri meriti e non secondo la loro capacità di adempiere questo comandamento di Dio, ma secondo la potenza della grazia di Dio, per la potenza dello Spirito Santo - quello Spirito, che discese sulla Santissima Vergine, lo Spirito che discese su tutta la Chiesa nel cinquantesimo giorno dopo la Risurrezione del Salvatore, quello Spirito, il cui sigillo ciascuno di noi riceve mediante il sacramento della cresima. Pertanto, tutti noi, persone comuni, che portano il marchio della limitazione umana commettendo peccati, abbiamo l'opportunità di ricevere il dono dello Spirito Santo - previa sincera penitenza.

L'esempio della Beata Vergine Maria - certo, irraggiungibile, ma comunque connesso a tutti noi attraverso il coinvolgimento della Madre di Dio nel genere umano, - dovrebbe essere una sorta di stella polare per ciascuno di noi. E per farci comprendere razionalmente cosa significa questa stella, l'apostolo ci dice con parole semplici: «Dovete avere gli stessi sentimenti che erano in Cristo Gesù». In altre parole, per nostra volontà, per nostra fede, per nostre convinzioni, dobbiamo bandire dalla vita tutto ciò che contraddice questi sentimenti del Salvatore, ciò che distrugge questi sentimenti, ciò che appare nella nostra vita attraverso il nostro peccato personale.

Oggi è una grande festa. Glorifichiamo il Cherubino più onorevole e il più glorioso senza alcun confronto con i serafini - la Vergine di Nazareth, che ha acquisito questi sentimenti, che si è innalzata al di sopra di tutta la creazione per il potere della Sua azione spirituale personale e della Sua santità. E poiché la Vergine Maria è una di noi - in fondo, non è scesa dal cielo, è nata dai genitori in modo naturale, è vissuta, è stata anche soggetta, probabilmente, alle tentazioni, ma spazzate via queste tentazioni, ha affrontato anche gioie e dolori, e con la terribile tragedia di contemplare suo Figlio, brutalmente mortificato e deriso dalla folla, dobbiamo provare gli stessi sentimenti di Cristo Gesù. E la Regina del Cielo ha realizzato pienamente questi sentimenti. Ecco perché ci inginocchiamo davanti alle Sue immagini, ecco perché La preghiamo con un potere speciale, perché è una di noi. Ha percorso la meravigliosa via dell'ascesa al Cielo - certo, a causa dei nostri peccati, chiusa, impossibile per noi nella forma e nel modo in cui l'ha fatta la Madre di Dio. Ma l'esempio della Madre di Dio ci dà la speranza che mediante il pentimento, mediante la preghiera, mediante la fede sincera, mediante il compimento di buone azioni, potremo percorrere con umiltà la via che ci conduce al Regno Divino Celeste.

Questo è il significato della meravigliosa festa di oggi. Ancora una volta voglio dire come la gente comune chiama questo giorno: la Pasqua estiva. Perché la Vergine Maria è veramente uscita dalla grotta della tomba e fu rapita con il corpo nel Regno dei Cieli per la potenza del Suo Divin Figlio.
Possa la Protezione della Purissima e Santissima Regina del Cielo dimorare su tutti noi. La Vergine Maria, Purissima e Santissima, protegga la nostra Patria, proteggendola dai nemici esterni ed interni. La Purissima Madre di Dio aiuti a preservare l'unità delle Chiese ortodosse, oggi dilaniata dalle forze del male. E sappiamo cosa sta succedendo oggi nell'Ortodossia Ecumenica, come queste forze, usando la difficile situazione che si è sviluppata in Ucraina, stanno cercando di rompere l'unità della Chiesa ortodossa e ci riescono in qualche modo - un esempio di ciò è la visita peccaminosa e inspiegabile del Patriarca di Costantinopoli a Kiev e la sua concelebrazione con gli scismatici. Questo evento ci testimonia ancora una volta del cammino più duro lungo il quale sta andando la Chiesa di Cristo. Ma noi crediamo che, nonostante le divisioni e gli scismi, per grazia di Dio la Chiesa sarà preservata e porterà i suoi figli fedeli alla fine della storia. E in questa speranza per l'incrollabile potenza della grazia che abita nella Chiesa, la nostra speranza è radicata nella capacità della nostra vita personale di vincere il peccato e l'ingiustizia e di lottare per la salvezza donataci in Cristo Gesù, venuto nel mondo mediante la Madre Purissima, la nostra Vergine Maria, della Quale glorifichiamo solennemente la Dormizione. Amin».

(Fonte: Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’; www.patriarhiya.ru)

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