Russia - Liturgia patriarcale a Mosca

Mosca, 27 settembre 2021 – Nella festa dell'Esaltazione della Santa e Vivificante Croce del Signore, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.
Hanno concelebrato con Sua Santità: il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr) del Patriarcato di Mosca; l'arcivescovo Leonid di Klin, vicepresidente del Decr; l'arciprete Mikhail Rjazantsev, decano della Cattedrale di Cristo Salvatore; l’arciprete Nikolaj Balashov, vicepresidente del Decr; l’archimandrita Filaret (Bulekov), vicepresidente del Decr; l'archimandrita Aleksej (Turikov), segretario personale di Sua Santità il Patriarca Kirill; il clero della città di Mosca.

I canti liturgici sono stati eseguiti dal coro patriarcale della Cattedrale di Cristo Salvatore (diretto da I.B. Tolkachev).

Alla Liturgia hanno partecipato: il presidente della Commissione della Duma di Stato dell'Assemblea federale della Federazione Russa per gli affari interazionali, L.E. Slutskij; il presidente della Commissione della Duma di Stato dell'Assemblea federale della Federazione Russa per lo sviluppo della società civile, le questioni delle associazioni pubbliche e religiose, S.A. Gavrilov.

Il servizio divino patriarcale è stato trasmesso in diretta sui canali televisivi «Unione» e «Il Salvatore» e sul sito ufficiale della Chiesa ortodossa russa, il portale Patriarhiya.ru.

Durante la litania della «supplica intensa» sono state elevate preghiere per la liberazione dall'infezione da coronavirus, nonché una preghiera per i medici: «Guarda Signore dell’umanità l'impresa sacrificale dei nostri medici, invia loro salute incrollabile, forza fisica e spirituale, saggezza per compiere opere per il bene del nostro popolo e attraverso di esse portare la guarigione del Tuo servo sofferente, Ti preghiamo sinceramente, ascolta presto e abbi pietà».

Al termine della litania, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha letto una preghiera per la diffusione dell'epidemia dannosa.

Nel corso della Liturgia Sua Santità il Patriarca Kirill ha ordinato il diacono Dimitrij Kamozin, chierico della Chiesa della Risurrezione di Cristo a Sokolniki di Mosca, al rango di presbitero, e il monaco Alexander (Serpeninov), impiegato del Servizio di protocollo patriarcale, abitante della Lavra della Trinità di San Sergio, al rango di ierodiacono.

Il sermone prima della comunione ai Santi Misteri di Cristo è stato pronunciato dal sacerdote Ioann Kovalev, chierico della Chiesa dei Nuovi Martiri e Confessori della Russia a Butovo, nei pressi di Mosca.

Al termine della Liturgia, Sua Santità Vladyka, i vescovi e il clero che hanno concelebrato con Sua Santità hanno glorificato e adorato la Croce del Signore.

Il Primate della Chiesa russa si è rivolto ai fedeli con la parola primaziale.

Quindi, in occasione del 75° anniversario del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, Sua Santità il Patriarca Kirill ha consegnato i premi della Chiesa:

* in considerazione del lavoro arcipastorale per il bene della Santa Chiesa e in connessione con il 55° anniversario della sua nascita, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Decr del Patriarcato di Mosca, è stato insignito dell'Ordine di San Sergio di Radonezh, II grado;

* in considerazione del lavoro arcipastorale per il bene della Santa Chiesa, l'arcivescovo Leonid di Klin, vicepresidente del Decr, è stato insignito dell'Ordine di San Sergio di Radonezh, III grado;

* in considerazione del lavoro per il bene della Santa Chiesa, l'arciprete Nikolaj Balashov, vicepresidente del Decr, è stato insignito dell'Ordine di San Serafino di Sarov, II grado;

* in considerazione del lavoro per il bene della Santa Chiesa, l'archimandrita Filaret (Bulekov), vicepresidente del Decr, è stato insignito dell'Ordine di San Serafino di Sarov, II grado.

Sua Santità il Patriarca Kirill si è congratulato con il metropolita Hilarion e tutti i dipendenti del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne per la data dell'anniversario.

Tra i compiti più importanti che deve affrontare il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca c'è «il lavoro per superare gli scismi nell'Ortodossia ecumenica, generati dall'invasione illegale, anticanonica e, direi folle, dell'Ucraina da parte del Patriarca di Costantinopoli», - ha detto Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill durante la cerimonia di consegna dei premi ecclesiastici.

«Mi permetto di dirlo, perché conosco bene il Patriarca Bartolomeo - probabilmente, non ha agito con la sua mente e non di sua spontanea volontà», ha osservato il Primate della Chiesa ortodossa russa.

Allo stesso tempo, ha respinto i giudizi secondo cui, sotto la pressione esterna, il Patriarca di Costantinopoli non poteva agire diversamente: «Ma come noi abbiamo agito diversamente, vivendo in uno stato ateo? Non ci siamo spaventati con nessuna storia dell'orrore: abbiamo attraversato di tutto e non abbiamo smesso di comunicare con nessuna delle Chiese ortodosse locali, che nel nostro Paese a quel tempo venivano spesso chiamate "scagnozzi dell'imperialismo americano". Abbiamo mantenuto queste relazioni, ci siamo visitati, abbiamo invitato qui le delegazioni. Pertanto, quando ci viene detto che oggi il Patriarca Bartolomeo non avrebbe potuto agire diversamente, alludendo a potenti forze esterne, non accetto questa argomentazione. Tra i Patriarchi di Costantinopoli ci sono martiri e confessori, uno di loro - il Patriarca Gregorio - fu impiccato alle porte del Patriarcato. Costantinopoli ci è sempre sembrata la roccaforte dell'Ortodossia».

«E umanamente siamo molto preoccupati che oggi il Patriarca di Costantinopoli sia caduto nello scisma, perché ha ricevuto la comunione con gli scismatici e ha riconosciuto le persone autoconsacrate, che non avevano la consacrazione legale come vescovi canonici», - ha affermato Sua Santità Vladyka.

Allo stesso tempo, Sua Santità il Patriarca Kirill ha sottolineato: «Prendendo atto della nostra verità, essendo convinti di stare sulla base incrollabile dei sacri canoni, in modo pastorale, dobbiamo umanamente sforzarci di superare questo momento difficile nelle relazioni inter-ortodosse, perché in Grecia e in altri Paesi sotto l'influenza del Patriarca di Costantinopoli, ci sono i nostri fratelli e sorelle, pii monaci e monache, ed è un grande dolore per noi che altri soffrano per gli errori di una persona».

Il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne ha molto lavoro da fare: rimanere su posizioni canoniche di principio, fare di tutto per garantire che l'Ortodossia ecumenica esca dalla grave crisi in cui si trova, ha osservato il Primate della Chiesa ortodossa russa.

Ogni Chiesa ortodossa locale ha i suoi problemi, e talvolta molto difficili, anche se non così evidenti come, ad esempio, nel periodo sovietico con la Chiesa russa, ha ricordato il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, sottolineando: «Pertanto, la nostra solidarietà comune, la manifestazione dell'amore reciproco è molto, molto importante per rafforzare l'intera Ortodossia ecumenica».

A nome della dirigenza e dello staff, il metropolita Hilarion ha ringraziato Sua Santità il Patriarca Kirill.

(Fonte: Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’; www.patriarhiya.ru)

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