Russia - Liturgia patriarcale a Mosca

Mosca, 6 dicembre 2021 - Nel giorno della memoria del santo principe Alexander Nevsky, nello schema di Alessio (1263), Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.
Per tutto il 2021, in Russia e in numerosi altri Paesi si sono svolte le celebrazioni dedicate all'800° anniversario della nascita del santo principe Alexander Nevsky. La parte principale delle celebrazioni dell'anniversario si è conclusa con un servizio nella Cattedrale di Cristo Salvatore.

Prima dell'inizio del servizio divino, l'arciprete Mikhail Ryazantsev ha trasferito nell'altare l'arca con una particella delle reliquie di sant’Alexander Nevsky, conservate nella Cattedrale di Cristo Salvatore. Nei mesi di giugno-agosto 2021, nell'ambito della celebrazione dell'800° anniversario della nascita del santo principe Alexander Nevsky, con la benedizione di Sua Santità il Patriarca Kirill si sono svolte quattro grandi processioni religiose nelle città della Russia e della Bielorussia. Questa arca era il santuario principale di uno di loro: la cosiddetta Processione storica religiosa, che è passata attraverso i luoghi della vita e dell'opera del santo principe, nonché lungo il percorso di spostamento delle sante reliquie di sant'Alexander Nevsky dalla città di Vladimir a San Pietroburgo nel 1723.

Durante la Liturgia hanno concelebrato con Sua Santità: il metropolita Juvenalij (Pojarkov); il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr) del Patriarcato di Mosca; il metropolita Dionisij di Voskresensk, direttore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca, primo vicario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ a Mosca; il metropolita Feognost di Kashira, presidente del Dipartimento sinodale per i monasteri e il monachesimo; il metropolita Amvrosij di Tver e Kashin, presidente del Consiglio Chiesa-Pubblico sotto il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ per lo sviluppo del canto ecclesiastico russo; il metropolita Tikhon di Pskov e Porkhov, presidente del Consiglio patriarcale per la Cultura; il vescovo Foma di Odintsovo e Krasnogorsk, capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca; il vescovo Foma di Sergiev Posad e Dmitrov, vicario della Lavra della Santa Trinità; il protopresbitero Vladimir Divakov, segretario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' per la città di Mosca; l'arciprete Mikhail Ryazantsev, decano della Cattedrale di Cristo Salvatore; l’archimandrita Filaret (Bulekov), vice presidente del Decr del Patriarcato di Mosca; l'arciprete Leonid Kalinin, presidente del Consiglio di esperti per l'arte ecclesiastica, l'architettura e il restauro della Chiesa ortodossa russa; l'archimandrita Aleksej (Turikov), segretario personale di Sua Santità il Patriarca Kirill; il sacerdote Dionisij Kazantsev, segretario di Sua Santità il Patriarca per la regione di Mosca; il clero della città di Mosca.

Al servizio divino hanno partecipato: il vice primo ministro della Federazione Russa, presidente del Comitato organizzatore statale per la preparazione e la celebrazione dell'800° anniversario della nascita del santo principe Alexander Nevsky, D.N. Chernyshenko; il presidente della Commissione della Duma di Stato dell'Assemblea federale della Federazione Russa per gli Affari internazionali, L.E. Slutskij; il presidente della Commissione della Duma di Stato dell'Assemblea federale della Federazione russa per la proprietà, la terra e i rapporti patrimoniali, presidente dell'Assemblea interparlamentare dell'Ortodossia, S.A. Gavrilov; il direttore del Dipartimento di Cultura, Sport, Turismo e Politica nazionale del Governo della Federazione Russa, D.V. Molchanov; il direttore generale dell’Azienda mineraria e metallurgica degli Urali, copresidente del consiglio di fondazione del programma «Alexander Nevsky» del Fondo di Sant’Andrea il Primo Chiamato, A.A. Kozitsyn; il presidente del Consiglio di fondazione del Fondo di Sant'Andrea il Primo Chiamato, V.I. Yakunin; il presidente del Consiglio di fondazione del Fondo di beneficenza del Santo Principe Vladimir Pari agli Apostoli Vladimir, V.E. Babij; il primo vicepresidente del Dipartimento sinodale per i rapporti della Chiesa con la società e i media, vicecapo del Consiglio mondiale del popolo russo, A.V. Shchipkov; i membri del Comitato organizzatore statale per la preparazione e lo svolgimento della celebrazione dell'800° anniversario della nascita del santo principe Alexander Nevsky.

Per il servizio patriarcale ha cantato il coro congiunto dei finalisti del I Festival internazionale patriarcale di musica sacra «Luce di Cristo» sotto la direzione di A.A. Puzakov, vicepresidente del Consiglio Chiesa-Pubblico sotto il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ per lo sviluppo del canto ecclesiastico russo, e di V.A. Volkov, segretario esecutivo del Consiglio Chiesa-Pubblico sotto il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ per lo sviluppo del canto ecclesiastico russo. Il numero totale dei coristi (210 persone) è stato diviso in due cori e hanno cantato durante il servizio antifonicamente dai balconi. Il coro congiunto comprendeva:

il coro dei Vescovi della Cattedrale dello Spirito Santo di Minsk;
il coro dei Vescovi della diocesi di Yaroslavl;
il coro dei Vescovi della Cattedrale della Trasfigurazione di Belgorod;
il coro della Cattedrale di San Nicola di Vienna;
il coro festivo della Cattedrale della Santa Trinità di Zheleznogorsk;
il coro da camera «AVES» della diocesi di Syzran;
il coro da camera «Buone notizie» di Mosca;
il coro della Cattedrale della Santa Trinità di Morshansk;
il coro maschile dei Vescovi della metropolia di Saratov;
il coro da concerto dell'eremo dell’Ascensione di David «Derzhava»;
il coro provinciale di Samara «Sofia» (coro dei Vescovi della diocesi di Samara).

Il servizio divino è stato trasmesso in diretta sui canali televisivi «Unione» e «Il Salvatore» e sul portale ufficiale della Chiesa ortodossa russa, Patriarhiya.ru.

Alla litania della «supplica intensa» sono state elevate preghiere per la liberazione dall’infezione da coronavirus, nonché una petizione per i medici: «Guarda Signore dell’umanità l'impresa sacrificale dei nostri medici, invia loro salute incrollabile, forza fisica e spirituale, saggezza per compiere opere per il bene del nostro popolo e attraverso di esse portare la guarigione del Tuo servo sofferente, Ti preghiamo sinceramente, ascolta e abbi pietà».

Al termine della litania il Primate della Chiesa ortodossa russa ha pregato per la diffusione della dannosa epidemia.

Il sermone prima della comunione ai Santi Misteri di Cristo è stato pronunciato dal sacerdote Vladislav Mishin, rettore facente funzione della Chiesa in onore dell'icona della Madre di Dio «Fonte che dà la vita» nel distretto Bibirevo di Mosca.

Al termine della Liturgia, Sua Santità il Patriarca Kirill ha portato fuori dall'altare l'arca con le reliquie del santo principe Alexander Nevsky, ha benedetto i partecipanti al servizio divino con le reliquie e ha posto il santuario su un analoy al centro della Chiesa. È stato eseguito un moleben al santo principe Alexander Nevsky.

Il Primate della Chiesa russa si è rivolto ai credenti con la parola primaziale.

«Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo!

Oggi ricordiamo il santo principe Alexander Nevsky, ma lo ricordiamo soprattutto perché quest'anno ricorrono 800 anni dalla data della sua nascita. E questa non è solo una data festiva. Sono passati otto secoli e il nostro popolo conserva la memoria di quest'uomo. Attraverso il santo nobile principe Alexander ci sono state rivelate alcune verità estremamente importanti della visione del mondo, e quindi non è solo un santo, non è solo un eroe, uno dei tanti, ma una persona storica molto speciale.

Sembrerebbe che la sua vita sia stata così breve e non ci siano stati atti speciali su scala globale, ma se date un'occhiata più da vicino a ciò che ha fatto Alexander Nevsky, diventerà ovvio che la sua impresa ha avuto enormi conseguenze per il nostro popolo e il nostro Paese.
Il santo nobile principe partecipò a due piccoli conflitti locali, che all'epoca erano molti in Europa: uno - sulla Neva, con gli svedesi, l'altro - con l'Ordine di Livonia, sul ghiaccio del lago Peipsi. In effetti, rispetto alle guerre che tormentavano l'Europa, si trattava di piccoli conflitti, ma ognuno di essi portava una tremenda forza distruttiva, che poteva avere conseguenze di civiltà per il nostro popolo. Perché i conquistatori che cercavano di impadronirsi del nord-ovest della Rus’, e poi di tutta la Rus’, cercavano non solo di impadronirsi delle nostre ricchezze, delle nostre terre, come i mongoli, conquistatori dall'est. Le forze che sono venute a noi in guerra dall'Occidente volevano impossessarsi delle nostre menti e dei nostri cuori. In termini moderni, si trattava di riformattare la civiltà russa, perché non volevano avere accanto un popolo che differisse da loro sia nella fede, nella pietà, che nei valori spirituali nazionali. Tutti questi sforzi per soggiogare la Rus’ non erano di carattere locale strettamente politico, ma avevano una dimensione di civiltà. Avevano bisogno di cambiare il codice della nostra civiltà, e Alexander lo capì molto bene. Non aveva paura di coloro che ci attaccavano dall'Oriente, rendendosi conto che né la fede né la cultura dei tartari-mongoli potevano schiavizzare il popolo russo: essi conquistavano, riscuotevano tributi, tornavano nella loro steppa, ma alla fine tutto questo sarebbe finito. Pertanto, sant'Alexander non entrò in conflitto con l'Orda, ma con il dialogo ha protetto la Rus’ dalle successive incursioni. Ma quando fummo raggiunti dal cavalieri livoniani, vestiti di armature, Alexander si rese conto che avevano bisogno della nostra anima, erano venuti in terra russa per questo, e non ci poteva essere tregua, nessun compromesso con loro, - era necessario entrare in battaglia, che sarebbe finita con la vittoria, salvando così la Patria.

Parole meravigliose sono state pronunciate dal santo nobile principe sui gradini della Cattedrale di Santa Sofia di Novgorod, quando è andato a combattere con questi invasori: “Dio non è nella forza, ma nella verità“. Sì, Dio non è nella forza umana, ma Dio è nella verità. E se comandanti, potenti governanti ne fossero consapevoli, allora come si rifletterebbe questa verità sulla vita di migliaia e milioni di persone! Ma a molti non è stato dato di vedere questa verità, mentre Alexander Nevsky aveva ricevuto questa capacità ed ha espresso le parole: "Dio non è nella forza, ma nella verità”. E, difendendo la verità, la fede e l'indipendenza del suo Paese, ha ottenuto brillanti vittorie e ha così salvato il nostro Paese dalla schiavitù più pericolosa, che poteva portare a cambiamenti fondamentali nella visione del mondo e nella vita del nostro popolo.

Il santo nobile principe Alexander Nevsky ha mostrato un'impresa molto speciale. Non solo militare, per il quale tutte le generazioni successive del popolo russo gli sono grate, ma, soprattutto, un'impresa spirituale - un'impresa di comprensione del vero pericolo che ha minacciato il nostro popolo. Il santo nobile principe Alexander Nevsky divenne il santo patrono della nostra terra. E non è un caso che quando l'imperatore Pietro il Grande trasferì la capitale da Mosca a San Pietroburgo, la prima cosa che fu fatta fu che le reliquie del santo furono trasferite nella Capitale del Nord. Sotto la protezione del santo nobile principe, lo Stato russo si sviluppò avendo una capitale nel luogo in cui il santo nobile principe Alexander vinse una storica vittoria sul nemico.

E oggi, quando il mondo sta attraversando cambiamenti molto speciali, chiamati globalizzazione, e si trasforma in una sorta di insieme unitario, quando si verifica la penetrazione di idee, pensieri, religioni, convinzioni diverse, quando davvero scompaiono i confini che proteggevano l'indipendenza politica e l'identità di paesi e popoli, è necessario pregare particolarmente il santo nobile principe. Pregare che preservi lo Stato russo, in modo che nessuna tentazione, prove simili a quelle che c'erano ai suoi tempi, ma molto più gravi al momento attuale, non distruggano la nostra autocoscienza, non indeboliscano le fondamenta della fede ortodossa - il nucleo della vita spirituale del popolo. Preghiamo il santo nobile principe che, in piedi davanti al trono dell'Altissimo, chieda al Signore una vita pacifica per la nostra Patria, per tutta la Rus’ storica, ci protegga dai nemici esterni e interni, aiuti a creare la vita secondo i fondamenti della nostra fede, la più grande tradizione spirituale. Attraverso le preghiere del grande principe, possa il Signore preservare la terra russa e aiutare tutti noi a preservare la fede ortodossa, che è un vero scudo spirituale e allo stesso tempo una spada che ci aiuta a mantenere la nostra vera indipendenza e lealtà verso le tradizioni della Patria. Mi congratulo sinceramente con tutti voi, miei cari, per questa fantastica festa! Amin».

Poi ha avuto luogo la consegna dei premi della Chiesa. Con decreto di Sua Santità il Patriarca Kirill, in considerazione dell'assistenza e degli sforzi per tenere le celebrazioni giubilari per l'800° anniversario della nascita del Santo Principe Alexander Nevsky, sono stati assegnati i seguenti premi della Chiesa ortodossa russa:

Presidente del Consiglio patriarcale della Cultura, metropolita Tikhon di Pskov e Porkhov – l’Ordine del Santo Principe Alexander Nevsky, II grado;

Vice Primo Ministro della Federazione Russa, presidente del Comitato organizzatore statale per la preparazione e la celebrazione dell'800° anniversario della nascita del santo principe Alexander Nevsky, D.N. Chernyshenko – l’Ordine del Santo Principe Alexander Nevsky, II grado;

Presidente del Consiglio di fondazione del Fondo di Sant'Andrea il Primo Chiamato, V.I. Yakunin – l’Ordine del Santo Principe Alexander Nevsky, II grado;

Direttore generale della Società mineraria e metallurgica degli Urali, copresidente del consiglio di fondazione del programma «Alexander Nevsky» del Fondo di Sant’Andrea il Primo Chiamato, A.A. Kozitsyn – l’Ordine del Santo Principe Alexander Nevsky, II grado;

Direttore del Dipartimento di Cultura, Sport, Turismo e Politica nazionale del Governo della Federazione Russa. D.V. Molchanov – l’Ordine del Santo Principe Alexander Nevsky, III grado;

Presidente del Consiglio di fondazione del Fondo di beneficenza del Santo Principe Vladimir pari agli Apostoli V.E. Babij – l’Ordine del Santo Principe Alexander Nevsky, III grado.

In considerazione del suo duro lavoro e in occasione del 30° anniversario dell'inizio della sua attività lavorativa nel Patriarcato di Mosca, Sua Santità il Patriarca Kirill ha presentato in dono al protopresbitero Vladimir Divakov la croce patriarcale commemorativa con decorazioni. Consegnando il premio a padre Vladimir, Sua Santità Vladyka ha dichiarato: «Svolgete il Vostro servizio con umiltà e allo stesso tempo con grande responsabilità come segretario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’. Ricordo come avete lavorato sotto il mio beato predecessore, dando la Vostra energia e il Vostro tempo per questo servizio. E Vi ringrazio per il fatto che dopo la mia ascesa al trono patriarcale, avete continuato il vostro utilissimo servizio, aiutandomi soprattutto nella gestione della città di Mosca.

La città di Mosca è una moltitudine di chiese, monasteri e di migliaia di sacerdoti. Certo, non potete ricordare tutti in una volta, tanto più non potete capire subito che tipo di persone sono, come servono, chi premiare, chi riprendere. E quindi, il Patriarca ha bisogno di sacerdoti che conoscano bene la vita della Chiesa di Mosca e in molti modi aiutino il Patriarca a prendere le giuste decisioni. Tra questi, Voi siete il primo, siete il segretario responsabile di molte decisioni, e Vi ringrazio sinceramente per il Vostro lavoro disinteressato, per la Vostra lealtà alla Chiesa e al Patriarca, per il fatto che non fate mai i conti con il Vostro tempo o la Vostra salute, né con altre circostanze, che a volte diventano una scusa per eludere alcune questioni importanti. Vi esprimo la mia gratitudine e Vi presento questa croce patriarcale in ricordo dell'avvenimento odierno e in segno di gratitudine per le Vostre fatiche».

In conclusione, Sua Santità il Patriarca Kirill ha ringraziato i partecipanti del coro congiunto, che hanno cantato durante il servizio patriarcale: «Vorrei ringraziare i cori che oggi hanno cantato così splendidamente. Il nostro festival “La Luce di Cristo" è diventato davvero un importante evento spirituale e culturale nella vita della Chiesa e della Madre Sede. Mi dispiace solo che le circostanze associate alla pandemia stiano riducendo il numero di credenti che frequentano le chiese. Questo è comprensibile: qualcuno ha paura di ammalarsi, anche se, ovviamente, l'ultima cosa che bisogna temere è ammalarsi in chiesa. Primo, c'è la grazia di Dio; in secondo luogo, si osserva un certo ordine in modo che le persone non entrino in contatto molto ravvicinato e che il tempio non sia un luogo di diffusione dell'infezione. Ma anche se il numero di persone è limitato oggi, la meravigliosa musica sacra è stata eseguita dai cori che partecipano a questo festival.

Ringrazio tutti gli artisti e invoco su tutti voi la benedizione di Dio. Ancora una volta, mi congratulo con voi per la festa, per il grande giorno: l'800° anniversario della nascita del santo principe Alexander Nevsky, il grande santo di Dio, il grande comandante e sovrano della nostra terra!».

(Fonte: Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’; www.patriarhiya.ru)

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