Kazakistan - Eliminati gruppi di manifestanti
Almaty, 6 gennaio 2022 - Le forze dell'ordine del Kazakistan hanno registrato diversi tentativi di assalto e sequestro del quartier generale del dipartimento di polizia di Almaty da parte di gruppi di manifestanti, che sono stati eliminati. «È stato compiuto un tentativo di prendere d'assalto gli edifici amministrativi del dipartimento di polizia di Almaty, così come i dipartimenti di polizia regionali. Decine di aggressori sono stati eliminati, le loro identità vengono identificate», ha riferito Saltanat Avirbek, un rappresentante ufficiale della polizia municipale.
Stando alle sue parole, è ancora in corso un'operazione antiterrorismo in altri tre edifici appartenenti al dipartimento.
Secondo quanto riferito dal comando militare di Almaty, nel corso delle proteste nella città sono stati uccisi 13 agenti delle forze di sicurezza, di cui due sono stati trovati decapitati, mentre altri 353 agenti sono rimasti feriti.
I residenti sono stati invitati ad astenersi temporaneamente dal lasciare le loro case e di tenersi lontani da queste aree.
In precedenza erano stati segnalati scontri in Piazza della Repubblica ad Almaty, con diversi colpi di pistola sparati da parte di alcuni manifestanti armati.
Il dispiegamento delle forze di peacekeeping della Csto
L'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (Csto) ha disposto il dispiegamento di forze di peacekeeping in Kazakistan per un periodo di tempo limitato per stabilizzare la situazione nel Paese in seguito alla richiesta del presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev.
A riferirlo nelle scorse ore è stato il premier armeno Nikol Pashinyan, al termine di un colloquio telefonico con il Capo di Stato kazako.
«In relazione alla richiesta del presidente kazako Tokayev e in considerazione della minaccia alla sicurezza nazionale e alla sovranità della Repubblica del Kazakistan causata, tra l'altro, da interferenze esterne, il Consiglio di Sicurezza collettiva della CSTO, in conformità con l'articolo 4 del Trattato di sicurezza, ha deciso di schierare le forze collettive di mantenimento della pace della CSTO in Kazakistan», ha scritto Pashinyan su Facebook.
Secondo quanto affermato dal Segretariato della CSTO, l'appello di assistenza del Kazakistan è stato lanciato facendo riferimento all'intrusione nel Paese di bande terroristiche addestrate dall'estero.
Le proteste in Kazakistan
Le proteste di massa hanno scosso il Kazakistan nei primi giorni del 2022, con i cittadini di Zhanaozen e Aktau a Mangistau, una regione produttrice di petrolio nell'ovest del Paese, che hanno organizzato delle proteste non autorizzate per opporsi a un doppio aumento dei prezzi del gas naturale liquefatto (Gnl).
Una commissione governativa formata poco dopo si è detta pronta a tagliare i prezzi, ma le proteste si sono estese ad altre città. Ad Almaty i manifestanti si sono scontrati con i funzionari della sicurezza e la polizia ha usato gas lacrimogeni e granate esplosive. In tutto il Kazakistan Internet è stata chiusa e la trasmissione di numerosi canali televisivi è stata temporaneamente interrotta.
Nella tarda serata di mercoledì, Tokayev ha introdotto uno stato di emergenza nelle regioni di Mangistau e Almaty, così come nella stessa città di Almaty, che include un coprifuoco dalle 23.00 alle 7.00 ora locale, il divieto di eventi di massa, di sciopero e di vendita di armi, oltre a rafforzare la protezione di strutture particolarmente importanti. Lo stesso giorno lo stato di emergenza è stato esteso a tutto il territorio del Kazakistan.
La situazione più tesa resta quella di Almaty, la città più popolosa del Kazakistan, dove è stata avviata un'operazione delle squadre antiterrorismo.
Le forze speciali hanno effettuato un blitz nell'aeroporto per liberarlo dai gruppi di manifestanti armati che avevano fatto irruzione, causando l'interruzione del traffico. Nella giornata del 6 gennaio lo scalo rimarrà chiuso al traffico ordinario.
In città i corrispondenti di Sputnik sul posto segnalano numerosi casi di saccheggio e devastazione contro negozi, banche ed edifici pubblici, con sparatorie tra forze speciali ed uomini armati che si spostano nelle vie della città.
Il Ministero dell'Interno kazako ha reso noto il bilancio di due giorni di scontri tra manifestanti e forze dell'ordine nelle città del Kazakistan: 8 tra agenti e soldati sono morti e 317 sono rimasti feriti.
(Fonte: it.sputniknews.com)
Proteste ad Almaty. © Reuters. Da: it.sputniknews.com.