Russia - Messaggio di Natale del Patriarca Kirill

Mosca, 6 gennaio 2022 – Messaggio di Natale di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill agli arcipastori, pastori, diaconi, monaci e tutti i fedeli figli della Chiesa ortodossa russa.
«Ai membri dell’episcopato, del clero, ai monaci e alle monache e a tutti i fedeli figli e figlie della Chiesa ortodossa russa.
Eminenze ed Eccellenze Reverendissime, reverendi presbiteri e diaconi, venerabili monaci e monache, cari fratelli e sorelle amati nel Signore,
porgo a tutti voi i miei più cordiali auguri per la grande festa della Natività di Cristo!

In questa notte luminosa tutta la creazione si rallegra, perché oggi il Signore, l’attesa dei popoli e la salvezza del mondo, si avvicina a noi e viene (canone della compieta della festa della Natività di Cristo). Per molti anni la venuta del Salvatore è stata auspicata dagli uomini che, dopo la loro espulsione dal paradiso, avevano perso il contatto con il loro Creatore, avevano dimenticato quanto sia gioioso sentire ogni giorno la presenza di Dio, sentire la Sua voce da vicino, rivolgersi a Lui - e ricevere subito una risposta; sapere di essere al sicuro, siccome il Signore è con te.

È questa sensazione di sicurezza, protezione e tranquillità che ci manca gravemente oggi, quando un flagello disastroso continua ancora a cambiare le nostre vite quotidiane, quando è difficile fare progetti, quando l'incertezza sul futuro ci tiene costantemente tesi e provoca ansia. Tuttavia, in queste circostanze difficili abbiamo sentito particolarmente acuta la fragilità dell'esistenza umana, abbiamo compreso che dobbiamo valorizzare ogni nuovo giorno come il più grande dono di Dio, abbiamo compreso quanto sia pesante la solitudine forzata e quanto sia importante avere l'opportunità di comunicazione personale regolare con la famiglia e gli amici.

Guardando ora il Cristo Bambino che giace nella mangiatoia, la Sua Madre Purissima con San Giuseppe suo sposo, comprendiamo che solo l'amore per Dio e per gli altri può rafforzarci nelle varie prove, scacciare la paura dai nostri cuori, dare forza per fare il bene.

Anche la Santissima Madre di Dio in uno dei momenti più importanti della sua vita si trovò in circostanze difficili: in una città sconosciuta, in un luogo deserto, in una grotta per gli animali. Però il miserabile presepe le sembrava una bella camera (troparion della Vigilia della Natività), perché il suo cuore era pieno d’amore per il Figlio e Dio: questo amore trasformò tutto intorno, e la Vergine Purissima non si accorse né delle inconvenienze, né della massima povertà del presepe. La gratitudine al Creatore e la tenerezza nei confronti del neonato le permettevano di non attribuire alcuna importanza alle difficoltà e di vedere la Provvidenza di Dio in tutte le circostanze che il Signore le fece sperimentare. Quanto è diversa la nostra percezione delle prove date da Dio, quando, ad esempio, durante l'isolamento, molti addirittura percepivano la loro casa come una prigione, sprofondavano nella tristezza e vedevano tutto in nero.

Avvicinandoci spiritualmente alla mangiatoia del Salvatore, accanto alla quale insieme con il suo Creatore sta anche tutta la creazione - sia gli uomini che gli animali e gli angeli, servitori della Santissima e luminosa Trinità (canone del mattutino del lunedì, 5 tono) - sentiamoci circondati dall'amore di Dio e uniti intorno a Cristo! Gettiamo dalle nostre anime le catene della paura e della sfiducia, dell'ansia e della disperazione, ascoltiamo la voce del Figlio di Dio, che viene sulla terra peccatrice e chiama a sé quanti sono affaticati e oppressi, promettendo loro ristoro (Mt 11, 28)! Viene e ci insegna a vivere così che la beatitudine del paradiso perduto possa diventare di nuovo reale, e ancor più così che tutti possano unirsi al Signore in modo incomprensibile e misterioso.

Nato sulla terra, il Re Celeste (stichera della festa) ha già fatto tutto per la nostra salvezza. Possiamo solo accettare il Suo amore e rispondere ad esso con le nostre azioni: con la vita secondo i comandamenti e il compimento di opere buone, una fede forte e il desiderio di stare con Dio, la disponibilità non solo ad accettare abbondanti doni dalle Sue mani paterne, ma anche con ferma speranza e fiducia in Lui superare le difficoltà.

Cari miei, ancora e ancora vi auguro Buon Natale. “Nessuno è escluso dal prendere parte a questa gioia”, testimonia san Leone Magno, “perché il motivo del gaudio è unico e a tutti comune. Esulti il santo, perché si avvicina al premio. Gioisca il peccatore, perché è invitato al perdono” (Primo discorso tenuto nel Natale del Signore). Possa il Signore concedere a tutti voi la salute dell’anima e del corpo, gioia infinita e coraggio, rafforzarvi nelle vostre fatiche e sostenervi sulla via della salvezza. Amin».

+ KIRILL
PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS’

Natale del Signore
2021/2022
Mosca

Icona Icona della Natività di Cristo.