Russia - Liturgia patriarcale a Peredelkino

Peredelkino, 23 gennaio 2022 - Nella 31ª domenica dopo la Pentecoste, dopo la Teofania, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha celebrato la Divina Liturgia nella Chiesa del Santo Principe Alexander Nevsky, nell'omonimo skete vicino a Peredelkino. Al termine della Liturgia, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha pronunciato un sermone.

«Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo!

La grazia è stata data a ciascuno di noi secondo la misura del dono di Cristo - queste parole le abbiamo ascoltate oggi quando abbiamo letto il brano della Lettera dell'apostolo Paolo agli Efesini (Ef 6, 10-17). Nella stessa lettera troviamo altre parole: Per grazia siete stati salvati mediante la fede, e questo non da voi stessi, è dono di Dio: non per le opere, affinché nessuno possa vantarsi (Ef 2, 8-9).





Che cosa vuole trasmetterci l'apostolo Paolo dalla rivelazione che ha ricevuto dal Signore e Salvatore stesso? Ci comunica che una persona è salvata non dalla propria forza, non dalla sua giustizia, e nemmeno dalle sue buone azioni, ma esclusivamente dalla potenza della grazia di Dio.

La grazia è energia divina e solo essa può avvicinare una persona a Dio. In altre parole: c’è l'infinito Grande Creatore dell'universo, il Signore, che ci è apparso in Suo Figlio, e poi c’è la persona limitata, debole, peccaminosa... Non importa quale forza metta una persona, è gravata di peccati e non è capace, nonostante il pentimento, di avvicinarsi alla gloria divina, ancor più di entrare nel Regno Divino, cioè di ottenere la salvezza. Perciò tutti devono ricordare: non siamo salvati dalle nostre stesse opere, perché sono trascurabili, anche se ci sembrano significative, ma solo per grazia di Dio.

Il Signore effonde la Sua grazia sulle persone, ma ognuno ha la possibilità di accettare questa grazia o di rifiutarla. È qui che devi ricordare le buone azioni. Dopotutto, una persona fa veramente buone azioni non per ordine, non su sua richiesta e nemmeno per richiesta di qualcuno, sebbene la richiesta a volte sia presente. Il fattore decisivo è il desiderio della persona stessa di fare una buona azione, di aiutare un altro. E quando facciamo delle buone azioni, ci apriamo alla grazia divina.

La sapienza non entra in un'anima malvagia e non abita in un corpo oppresso dal peccato (Sap 1,4), ci insegna la Sacra Scrittura. Cos'è un'anima malvagia? Questa è la stessa anima umana, che è piena di male, che non ha imparato a fare il bene, per la quale la virtù è qualcosa di assolutamente estraneo. La sapienza di Dio non può entrarvi e, insieme alla sapienza, nemmeno la salvezza.

Il cammino umano dipende dalla potenza della grazia di Dio, ma è la persona stessa a percorrere questa strada, la grazia non la conduce per mano. Dio non determina le nostre azioni, scegliamo la nostra strada nella vita. E su questo percorso, che fin dall'inizio può essere molto corretto, conveniente, noi stessi erigiamo ostacoli per noi stessi: curve strette, terribili scogliere, abissi e molte altre circostanze che possono distruggerci. Non è Dio che crea questi ostacoli: li creiamo noi stessi, e per superarli non basterà nessuna delle nostre forze, se noi stessi ci siamo scavati una buca. Tutte le correzioni delle cattive azioni della nostra vita, tutte le correzioni della curvatura del nostro percorso di vita possono essere fatte solo dal potere della grazia divina. Per questo si dice: per grazia siete stati tutti salvati mediante la fede, e questo non è da voi, non dalle vostre buone opere, affinché nessuno possa vantarsi.

Oggi ci viene insegnato che la grazia di Dio ci salva. Per amore di Dio, l'energia divina ci tocca, ci aiuta a superare tutti gli ostacoli del percorso della vita e a trovare la salvezza. L'unica cosa che dobbiamo fare, l'unica cosa che dipende da noi, è non mettere un ostacolo tra l'azione della grazia di Dio e la nostra anima, il nostro cuore. Ed esponiamo gli ostacoli molto abilmente, cedendo alle tentazioni, quando, ad esempio, iniziamo a pensare se Dio esiste o no. Ma negando Dio, noi neghiamo la Sua grazia. Pertanto, le meravigliose parole della Lettera dell'apostolo Paolo agli Efesini che la grazia è dono di Dio ed è questo dono che ci salva sono, forse, una delle più importanti del Nuovo Testamento. Ci aiutano a capire cosa ci salva e, avendola persa, perdiamo per sempre la speranza della salvezza.

Il Signore ci aiuti - attraverso la nostra fede, e specialmente attraverso la fede sostenuta dalla preghiera, e specialmente attraverso la fede sostenuta dalle buone opere! Attraverso tutto questo possiamo attrarre a noi stessi il potere della grazia divina e da questo potere possiamo ottenere la salvezza. Possa il Signore aiutarci nel nostro cammino di vita in modo che lo superiamo senza incidenti, senza incidenti che tolgono la salute spirituale e talvolta distruggono la vita spirituale. E che la grazia di Dio sia con tutti noi, guarendo le nostre anime e rafforzando i nostri piedi sulla via della salvezza. Amin».

(Fonte: Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’; www.patriarhiya.ru)

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