Russia - Le trattative non sono una resa a Kiev

Mosca, 2 marzo 2022 – Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha affermato che le condizioni avanzate dalla Russia nei confronti delle autorità ucraine non devono essere considerate da queste ultime come una resa, ma come delle trattative.
Lavrov ha sottolineato che è probabile che qualcuno avesse voluto creare una situazione in cui la Russia rimanesse impantanata in un conflitto creato dall'Occidente in Ucraina.
«Non escludo che qualcuno abbia voluto che la Russia si impantanasse in questo conflitto creato dall'Occidente», ha dichiarato il ministro al canale televisivo al-Jazeera. A suo avviso, un tale «pensiero filosofico cinico, assolutamente neocoloniale è caratteristico per i nostri partner occidentali».

La decisione sul futuro agli ucraini

Il diplomatico russo ha osservato che dopo la fine del conflitto gli stessi ucraini devono decidere come continuare a vivere.
«Gli stessi ucraini devono decidere, dopo il termine di questo conflitto scatenato da loro, e al quale ora stiamo cercando di porre fine, come dovrebbero continuare a vivere. Ora questo argomento è oggetto di discussione nei circoli di politologi. Io non partecipo a queste discussioni.
Partiamo inequivocabilmente dal fatto che questa dovrebbe essere l'opinione di tutti i popoli che vivono in Ucraina», ha detto Lavrov.

Armi nucleari

L'Ucraina ha il potenziale tecnico e tecnologico per creare armi nucleari, ma la Russia non lo permetterà, ha sottolineato Lavrov.
«C'è un potenziale tecnico e tecnologico. Il presidente Vladimir Putin ne ha parlato, anche i nostri esperti hanno commentato questa situazione. Posso dichiarare responsabilmente che non lo permetteremo», ha detto il ministro.
Ucraina come «trampolino di lancio» per attaccare la Russia
«La nostra risolutezza a prevenire ulteriori spargimenti di sangue in Ucraina, per impedire l'uso dell'Ucraina come trampolino di lancio per un attacco alla Federazione Russa, non è determinata da ciò che l'Occidente ha pianificato o non pianificato: abbiamo proceduto nel prendere le nostre decisioni sulla base dei fatti 'sul campo'», ha osservato il diplomatico.
Lavrov ha quindi rilevato che questi ultimi «erano estremamente inquietanti e l'Occidente ha fatto di tutto per rendere questi fatti materiali sempre più minacciosi per la Russia».

Garanzie di sicurezza per l'Ucraina

«Il presidente Zelensky ha annunciato la sua disponibilità, o meglio, il desiderio di ricevere garanzie di sicurezza, penso che questo sia un passo positivo. I nostri negoziatori sono pronti per il secondo round di discussioni su queste garanzie con i rappresentanti ucraini», ha detto Lavrov.
«Ma solo i rappresentanti ucraini, ancora una volta, come al primo incontro, non hanno ancora confermato lo svolgimento del secondo turno. Cercheranno di tirarla per le lunghe. Penso che ci sono anche gli americani che non glielo permettano. Ora nessuno crede nell'indipendenza di Kiev», ha aggiunto il ministro.

La Crimea

Il Ministero degli Esteri russo ha dichiarato ad al-Jazeera che l'argomento della Crimea è chiuso.
«La Crimea è un argomento di cui non si discute», ha detto.
Lavrov ha dichiarato che «il presidente russo Vladimir Putin ha manifestato in maniera esplicita la nostra posizione, che la nostra delegazione ha portato ai negoziati con gli ucraini in Bielorussia. La Crimea è una parte della Russia».

Le sanzioni occidentali

L'Occidente, nelle sue sanzioni contro la Russia, compreso il sequestro dei beni della Banca centrale, ha abbandonato tutti i suoi principi, sono tornati al capitalismo criminale e selvaggio, ha affermato Lavrov.
«Non glien'è fregato niente di tutti i principi che hanno coltivato sulla scena internazionale, compreso quando hanno iniziato a sequestrare i beni sia della Banca centrale russa che delle nostre società private. Questo è nient'altro che furto. Hanno abbandonato tutte quelle regole introdotte nella vita internazionale negli ultimi 70 anni. Ora hanno semplicemente cancellato queste regole e sono tornati al capitalismo criminale e selvaggio dei tempi della «Corsa all'oro», ha detto.

Situazione nel Donbass

Il diplomatico russo ha affermato che il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha violato gli accordi di Minsk «senza battere ciglio» e l'Occidente non ha voluto ricondurre Kiev alla ragione.
«Zelensky non ha fatto nulla per la sanguinosa guerra in corso contro il suo stesso popolo. Ha, infatti, mentito, promettendo di ristabilire l'ordine quando ha firmato numerosi accordi con i rappresentanti del Donbass. Li ha violati senza battere ciglio», ha detto. Il ministro ha fatto notare che «in tutti questi otto anni abbiamo cercato di fare appello alla coscienza dell'Occidente e di ricondurre alla ragione questo regime, che stava ottenendo tutti i segni di uno ultra-radicale e neonazista, l'Occidente non ha potuto fare nulla».

Russia all'Onu

Non esiste alcun meccanismo per privare la Russia del suo seggio come membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha affermato il ministro.
«Non esiste alcun meccanismo. Non cercate di spiegare nulla ai rappresentanti britannici. La loro assoluta inadeguatezza è nota da tempo a tutti», ha detto Lavrov. Il ministro degli Esteri russo ha accolto con favore l'annuncio di Zelensky, che ha richiesto garanzie di sicurezza per il suo paese.

Operazione dell'esercito russo in Ucraina

La Russia ha lanciato un'operazione militare in Ucraina la mattina presto del 24 febbraio. Il presidente Vladimir Putin ha dichiarato che l'obiettivo dell'operazione è «la protezione delle persone che sono state sottoposte a violenze e genocidio da parte del regime di Kiev per otto anni». Per questo motivo, ha detto, si prevede di effettuare una «smilitarizzazione e denazificazione dell'Ucraina», per assicurare alla giustizia tutti i criminali di guerra responsabili di «crimini sanguinari contro i civili» nel Donbass.
Il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha sottolineato che le forze armate attaccano solo le infrastrutture militari e le truppe ucraine, nulla minaccia la popolazione civile. Con il supporto delle forze armate della Federazione Russa, i gruppi della DPR ed LPR proseguono con l'avanzata. Tuttavia, non è prevista l'occupazione dell'Ucraina, ha sottolineato il Presidente russo.

(Fonte: it.sputniknews.com)

Il Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. © Sputnik.