Russia - Consacrazione episcopale a Mosca

Mosca, 7 aprile 2022 - Nella festa dell'Annunciazione della Santissima Madre di Dio, giorno della morte di san Tikhon, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha celebrato i Vespri e la Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo presso la Chiesa Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.

Cinquantatré 3 anni fa, nel giorno della festa dell'Annunciazione della Santissima Madre di Dio, Sua Santità iniziò a prestare servizio come sacerdote: il 7 aprile 1969, presso la Cattedrale della Santissima Trinità della Lavra di Alexander Nevsky, il metropolita Nikodim (Rotov) di Leningrado e Novgorod ordinò il monaco Kirill (Gundyaev) al rango di ierodiacono.

Nel corso del servizio divino nella Cattedrale di Cristo Salvatore, l'archimandrita Innokentij (Frolov) è stato consacrato vescovo di Nikolaev e Bogorodsk (metropolia dell'Amur).

Durante la Liturgia hanno concelebrato con Sua Santità: il metropolita Dionisij di Voskresensk, primo vicario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ per la città di Mosca, direttore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca; il metropolita Artemij di Khabarovsk e Amur; il metropolita Sergij di Barnaul e Altaj; il vescovo Aristarkh di Vanino e Pereyaslav; il vescovo Nikolaj di Amur e Chegdomyn; il vescovo Filipp di Karasuk e Ordnyskoe; il vescovo Feodosij di Nizhny Tagil e Nevjansk; il vescovo Vasilij di Armavir e Labinsk; l'arciprete Vladimir Divakov, segretario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ per la città di Mosca; il decano della Cattedrale di Cristo Salvatore, arciprete Mikhail Rjazantsev; il segretario personale di Sua Santità il Patriarca Kirill, archimandrita Aleksej (Turikov); il clero di Mosca.

Gli inni liturgici sono stati eseguiti dal coro patriarcale della Cattedrale di Cristo Salvatore (diretto da I. B. Tolkachev).

Nel tempio erano presenti: il presidente della Commissione per i rapporti immobiliari, fondiari e patrimoniali della Duma di Stato dell'Assemblea Federale della Federazione Russa, presidente dell'Assemblea interparlamentare dell'Ortodossia S.A. Gavrilov; il governatore del Territorio di Khabarovsk M.V. Degtjarev; il vicepresidente dell'Unione russa dei chimici A.G. Guriev; il presidente dell'Associazione russa dei produttori di fertilizzanti A.A. Guriev; il presidente del consiglio di vigilanza del movimento pubblico panrusso «Russia ortodossa» M.M. Ivanov.

Il servizio patriarcale è stato trasmesso in diretta sui canali televisivi «Unione» e «Il Salvatore» e sul sito ufficiale della Chiesa ortodossa russa Patriarhiya.ru.

Al piccolo ingresso si è svolta la canonizzazione del sacerdote Mikhail Krasnotsvetov tra i santi. Il protopresbitero Vladimir Divakov e l'arciprete Mikhail Rjazantsev hanno portato fuori dall’altare l'icona dello ieromartire Mikhail Krasnotsvetov. Il capo del Servizio di Protocollo patriarcale, arciprete Andrej Bondarenko, ha annunciato la decisione di includere il sacerdote Mikhail Krasnotsvetov nell'elenco dei nomi del Consiglio dei Nuovi Martiri e Confessori della Chiesa russa:

«Sulla base della decisione del Consiglio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa nel 2000, che ha stabilito: “Nel periodo post-conciliare, l'inserimento nominale nella composizione del Consiglio dei Nuovi Martiri e Confessori della Russia dovrebbe essere eseguito con la benedizione di Sua Santità il Patriarca e del Santo Sinodo, sulla base degli studi preliminari condotti dalla Commissione sinodale per la canonizzazione dei santi» (comma 14 degli Atti sulla glorificazione conciliare dei Nuovi Martiri e Confessori della Russia del XX secolo) in connessione con la decisione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa del 29 dicembre 2021:

1. Includere il nome del sacerdote Mikhail Krasnotsvetov nell'elenco dei nomi del Consiglio dei Nuovi Martiri e Confessori della Chiesa russa.

2. Commemorare lo iermartire Mikhail Krasnotsvetov il 29 settembre secondo il vecchio stile / il 12 ottobre secondo il nuovo stile nel giorno della sua morte.

3. Le venerabili spoglie dello iermartire Mikhail Krasnotsvetov, se trovate, dovrebbero essere considerate reliquie sacre e ad esse va reso il dovuto rispetto.

4. Scrivere icone da venerare del santo neo glorificato, secondo la definizione del VII Concilio ecumenico.

Al termine della proclamazione, l'arciprete Andrej Marushchak ha letto la biografia del santo.

Quindi il protopresbitero Vladimir Divakov e l'arciprete Mikhail Ryazantsev hanno consegnato l'icona dello iermartire Mikhail Krasnotsvetov a Sua Santità il Patriarca Kirill. Mentre veniva cantato il tropario e la glorificazione, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha benedetto il popolo di Dio con l'icona del santo appena glorificato. L'icona è stata posta sull’analóy per il culto.

Dopo la litania della «supplica intensa», Sua Santità il Patriarca Kirill ha pregato per il rapido ripristino della pace. Con la benedizione di Sua Santità, la preghiera viene eseguita in tutte le chiese della Chiesa ortodossa russa.

Durante la Liturgia, Sua Santità Vladyka ha ordinato al rango di presbitero il diacono Alexander Khalatov, chierico della Chiesa dei Reali Portatori della Passione, podvorje patriarcale nel distretto Voikovsky di Mosca, docente presso il Seminario Teologico di Perervinsk di Mosca.

Il sermone prima della comunione ai Santi Misteri di Cristo è stato pronunciato dal sacerdote Aleksej Veretelnikov, chierico della Chiesa dei Nuovi Martiri e Confessori della Russia nel quartiere Strogino di Mosca.

Quindi Sua Santità il Patriarca Kirill ha ammonito il vescovo Innokenty di Nikolaev e Bogorodsk al servizio e gli ha consegnato il pastorale del vescovo. Il neoconsacrato vescovo, secondo la tradizione, ha impartito ai credenti la prima benedizione arcipastorale.

Sua Santità Vladyka ha eseguito il servizio di glorificazione alla Santissima Madre di Dio, dopo di che ha elevato una preghiera a San Tikhon, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’.

Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha pronunciato un sermone.

«Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo!

Abbiamo appena cantato una lode a San Tikhon, la cui memoria coincide con il giorno dell'Annunciazione. Sappiamo quanto sia stata dura la vita di san Tikhon negli ultimi anni della sua vita terrena, e sappiamo con quale forte fede ha preservato l’unità della nostra Chiesa, quale grande autorità spirituale possedeva per aiutare il clero e tutto il popolo credente a superare la persecuzione che cadde sulla nostra Chiesa negli anni post-rivoluzionari, ma, soprattutto, per resistere al pericoloso scisma generato dall'allora governo e presumibilmente volto a rinnovare, migliorare, tutti gli aspetti della vita ecclesiale, ma di fatto a distruggere l’unico Corpo della Chiesa, attraverso l'introduzione di una gerarchia illegale, privandola della grazia. Fino alla fine dei suoi giorni, san Tikhon rimase fedele sia al suo giuramento gerarchico che alla sua grande responsabilità, che il Signore gli aveva affidato al momento della sua intronizzazione a Patriarca.

Ricordando san Tikhon, naturalmente ricordiamo anche molti dei nostri padri, fratelli e sorelle che morirono durante il periodo della persecuzione. Ricordiamo anche coloro che trascorsero i duri anni dell'esilio nell'Estremo Oriente del nostro Paese. Oggi abbiamo ordinato il vescovo per Nikolaevsk-on-Amur - questo è lo stesso Estremo Oriente. Là, e più a nord, c'erano molti lager, in cui le persone languivano e perdevano la vita, il più delle volte persone innocenti, e tra loro c'erano molti arcipastori e fedeli pastori della nostra Chiesa. Ma oggi l'Estremo Oriente non è affatto la periferia del Paese, è una regione abbastanza sviluppata e in via di sviluppo con un alto livello di sviluppo tecnologico e sociale. E ora, per la città di Nikolaevsk, è stato ordinato un vescovo, a cui è affidata una responsabilità speciale per la predicazione del Vangelo in questa lontana regione, per rafforzare nelle persone la fede ortodossa, la pietà e l'amore sincero per la loro Patria.

Siamo entrati in un periodo molto difficile. Ognuno di voi probabilmente sa quali processi pericolosi stanno avvenendo oggi sul suolo ucraino. Indubbiamente, il nemico del genere umano provoca lotte intestine tra fratelli, membri della stessa Chiesa, membri della stessa fede ortodossa. Non c'è niente di più vile, terribile e vergognoso della provocazione di un conflitto intestino, ma molto spesso le persone, sotto la forte pressione della propaganda, perdono il loro orientamento nella vita e sono così prese nella rete del diavolo al punto che non riescono a distinguere la verità dalla menzogna e sono pronte ad agire su istigazione del maligno. Questo spirito non può essere combattuto se non con la preghiera e il digiuno (Mt 17, 21). Dobbiamo pregare, prima di tutto, per la conservazione della pace sul suolo ucraino, per la conservazione dell'unità della nostra Chiesa, affinché la Chiesa ortodossa non subisca alcun danno e, prima di tutto, affinché nessun falso insegnamento violi la santità della Chiesa.

La nostra preghiera di oggi è per la conservazione dell'unità spirituale della terra russa. E perché forze esterne si sono ribellate contro la terra russa? Perché cercano di distruggerla, dividerla, mettere fratello contro fratello? Nella Scrittura si parla di una certa forza che frena la venuta dell'Anticristo nel mondo. L'apostolo non dice che tipo di potere sia questo, e alcuni pensavano che si trattasse dello Stato romano, il quale, pur essendo pagano, manteneva ancora un certo ordine. Alcuni credevano che fosse la Chiesa, che fosse lei la forza frenante. Ed è giusto che sia così: la Chiesa impedisce alle persone di perdere i propri orientamenti di vita. Ma sono anche tutte le persone pie di tutti i tempi e tutti i popoli, questa è la fede ortodossa, che vive e agisce nella Chiesa ortodossa. Questa è la forza che trattiene, e non è un caso che tutte le frecce aguzze e avvelenate di coloro che cercano di dividere la Chiesa, compromettere la Chiesa, strappare la Chiesa dal popolo, oggi siano rivolte a questa forza.

Detto questo, penso e prego innanzitutto per la nostra Chiesa in terra ucraina, che sta attraversando le prove più difficili. Prego che il Signore dia forza all'attuale episcopato della nostra Chiesa, al clero, al popolo credente di essere degni di coloro che, nelle lontane frontiere della nostra Patria unita, non temendo né il clima, né il gelo, né altre circostanze esterne, subirono l'esilio, la reclusione, per la loro fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa.

Così oggi, ovunque siamo - a est, a ovest, a nord o a sud - lottiamo per l'unità della nostra Chiesa. Non per essere forti, potenti, ma perché ci rendiamo conto che la santità è conservata nella Chiesa e la grazia di Dio è conservata nella Chiesa. E nella lotta per l'unità della Chiesa, dobbiamo dare la nostra anima, cioè dare tutta la nostra forza alla preghiera per la conservazione dell'unità della Chiesa, per la conservazione della fede ortodossa - oggi, prima di tutto, sul suolo ucraino. E crediamo che il Signore, attraverso le preghiere dei santi e attraverso le nostre deboli preghiere, rafforzerà i nostri fratelli e sorelle nella verità, li proteggerà da scismi e divisioni, li manterrà nella fede ortodossa e attraverso di loro garantirà la salvezza a tutto il popolo ucraino.

Preghiamo e chiediamo al Signore che mantenga la Sua misericordia su tutti noi, e che, nonostante i nostri peccati e le nostre debolezze, non ci tolga quel grande dono della grazia, che, perfezionando una persona, le dona forza e opportunità per distinguere il bene dal male e la verità dalla menzogna. Che il Signore ci benedica tutti in questo momento difficile e ci rafforzi tutti nei nostri sforzi volti a preservare l'unità della nostra Chiesa, e possa rafforzare ogni credente nella fede ortodossa, nonostante le tentazioni e i peccati di questa epoca malvagia. Attraverso le preghiere di san Tikhon, Patriarca di tutta la Rus’, il Signore protegga la nostra terra, la nostra Chiesa, il nostro pio popolo e tutti coloro che, con fede e speranza, rivolgono a Dio le loro preghiere accorate e sincere e si pentono dei loro peccati. Amin».

Poi si è svolta la consegna dei premi patriarcali.

In considerazione del lavoro per il bene della Santa Chiesa e in connessione con il suo 40° anniversario di servizio come presbitero, l'arciprete Mikhail Rjazantsev, decano della Chiesa Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, è stato insignito dell'Ordine di Sant'Innocenzo, metropolita di Mosca e Kolomna, II grado.

In considerazione dell'assistenza alla Chiesa ortodossa russa e in connessione con il 40° anniversario della sua nascita, il presidente dell'Associazione russa dei produttori di fertilizzanti, Andrej Andreevich Guryev, è stato insignito dell'Ordine del Santo Principe Alexander Nevsky, II grado.

«Ancora una volta, mi congratulo con tutti voi, miei cari, per la ricorrenza! Attraverso le preghiere di san Tikhon, possa il Signore preservarci tutti nella pace, nell'amore e nell’unanimità, e la nostra Chiesa in un'unità duratura! Dio vi benedica», ha concluso Sua Santità Vladyka.

Secondo l'antica tradizione, nella festa dell'Annunciazione dopo il servizio divino, con la partecipazione dei membri del movimento dei «Volontari Ortodossi», Sua Santità il Patriarca Kirill ha liberato in cielo le colombe dal portico orientale della cattedrale.

(Fonte: Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’; www.patriarhiya.ru)

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Mosca - Servizio patriarcale nella festa dell'Annunciazione nella Cattedrale di Cristo Salvatore. Glorificazione tra i santi del sacerdote Mikhail Krasnotsvetov. Consacrazione dell'archimandrita Innokentij (Frolov) a vescovo di Nikolaev e Bogorodsk.

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