Mosca, 4 dicembre 2022 - Nella festa dell'Ingresso al Tempio della Santissima Madre di Dio e sempre Vergine Maria e nel 105° anniversario dell'Intronizzazione di San Tikhon, Patriarca di tutta la Rus’, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' ha celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale patriarcale della Dormizione del Cremlino di Mosca.
Quest'anno ricorre il 390° anniversario dell'ingresso della Jakutia nello Stato russo e il 100° anniversario della formazione della Repubblica Socialista Sovietica Autonoma di Jakutia. Dal 2 al 18 dicembre si tengono a Mosca e a San Pietroburgo le Giornate della Repubblica di Sakha (Jakutia). Alla Divina Liturgia patriarcale nella Cattedrale della Dormizione hanno preso parte il capo della Repubblica di Sakha (Yakutia) A.S. Nikolaev, l’arcivescovo Roman di Jakutia e Lena, una delegazione di personaggi statali e pubblici, il clero e i laici della Jakutia.
Prima dell'inizio del servizio divino, all'ingresso occidentale della cattedrale il Primate della Chiesa ortodossa russa ha incontrato il capo della Repubblica di Sakha (Jakutia) A.S. Nikolaev.
La Divina Liturgia è stata eseguita in lingua slava ecclesiastica e in lingua yakuta. Per la prima volta, le preghiere in lingua yakuta sotto le cupole della Cattedrale patriarcale della Dormizione sono state ascoltate il 4 novembre 2017, in occasione del 385° anniversario dell'ingresso della Jakutia nello Stato russo e del 220° anniversario della nascita di Sant'Innokentij (Veniaminov).
Hanno concelebrato con Sua Santità: il metropolita Dionisij di Voskresensk, direttore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca, primo vicario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' a Mosca; l’arcivescovo Roman di Jakutia e Lena; l'arcivescovo Foma di Odintsovo e Krasnogorsk, capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca; il vescovo Serafim di Istra, presidente del Dipartimento sinodale per gli Affari giovanili; il protopresbitero Vladimir Divakov, segretario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' per la città di Mosca; l’archimandrita Aleksij (Turikov), segretario personale di Sua Santità il Patriarca Kirill; l'arciprete Vjacheslav Shestakov, rettore delle chiese del podvorje patriarcale a Zaryadye di Mosca, sagrestano della Cattedrale patriarcale della Dormizione e delle chiese del Cremlino di Mosca; lo ieromonaco Ermogen (Burygin), presidente facente funzione del Dipartimento economico e finanziario del Patriarcato di Mosca; il clero di Mosca.
Ha concelebrato con Sua Santità anche il clero della diocesi di Jakutsk, giunto a Mosca per le celebrazioni: lo ieromonaco Nikandr (Gorbatjuk), segretario della diocesi di Jakutsk, rettore della Cattedrale della Trasfigurazione, decano della città di Jakutsk; lo ieromonaco Makarij (Zolotavin), decano del distretto di Aldan; lo ieromonaco Nikita (Melnichenko), vicario del podvorje del vescovo della Chiesa della Natività della Santissima Madre di Dio a Yakutsk; lo ieromonaco Germogen (Rubtsov), decano del distretto di Olekminsky; lo ieromonaco Arkadij (Mamaj), decano del distretto di Neryungri; l’arciprete Pavel Sleptsov, decano del 1° distretto centrale; il sacerdote Mikhail Gabyshev, rettore della Chiesa del Salvatore a Olekminsk; il sacerdote Mikhail Innokentiev, rettore della Chiesa dell’Ingresso al Tempio della Santissima Madre di Dio a Suntar; il sacerdote Alexander Korobkin, decano del 2° distretto centrale; il sacerdote Vjacheslav Malokhatko, rettore della Chiesa degli Apostoli Pietro e Paolo a Khandyga; il sacerdote Sergij Parshin, rettore della Chiesa di San Serafino di Sarov a Udachny; il sacerdote Ioann Serkin, rettore della Chiesa della Natività di Cristo ad Aikhal; il sacerdote Anatolij Khusainov, decano del distretto di Vilyui.
Nel tempio erano presenti: il presidente del Partito Liberal Democratico della Russia, capo della fazione LDPR nella Duma di Stato dell'Assemblea Federale della Federazione Russa, presidente della Commissione per gli Affari Internazionali della Duma di Stato L.E. Slutskij; il presidente della Commissione della Duma di Stato dell'Assemblea Federale della Federazione Russa per la proprietà, la terra e le relazioni immobiliari S.A. Gavrilov; il capo della Repubblica di Sakha (Jakutia) A.S. Nikolaev; il deputato della Duma di Stato dell'Assemblea Federale della Federazione Russa, starotsa della Cattedrale della Dormizione N.Ju. Chaplin; il primo presidente della Repubblica di Sakha (Jakutia) M.E. Nikolaev; il consigliere di Stato della Repubblica di Sakha (Yakutia) V.A. Shtyrov; il rappresentante permanente della Repubblica di Sakha (Yakutia) sotto il Presidente della Federazione Russa, primo vicepresidente del governo della Repubblica di Sakha (Yakutia) A.S. Fedotov; il capo del Dipartimento per le riparazioni del capitale della città di Mosca A.A. Eliseev.
I canti liturgici sono stati eseguiti dal Coro sinfonico della Filarmonica di Stato della Repubblica di Sakha (Jakutia) intitolato a G.M. Krivoshapko, maestro del coro – l’artista onorato della Repubblica di Sakha (Jakutia) Lyudmila Shumilova. Il Coro Filarmonico è stato fondato nel 2017. I membri del gruppo sono studenti e laureati delle istituzioni educative musicali della Jakutia. Il coro partecipa alle feste natalizie e pasquali a Yakutsk.
Il servizio patriarcale è stato trasmesso in diretta sui canali televisivi «Unione», il «Salvatore», NVK «Sakha» e sul sito ufficiale della Chiesa ortodossa russa Patriarkhija.ru.
Al piccolo ingresso, con decreto di Sua Santità il Patriarca Kirill, in considerazione delle opere per il bene della Santa Chiesa e in occasione del 50° anniversario della sua nascita, l'igumeno Amvrosij (Konkov), sacerdote in servizio presso la residenza patriarcale a Chisty Lane, abitante del Monastero stavropegico Sretensky di Mosca, ha ricevuto il diritto di indossare la croce pettorale con decorazioni.
Alla litania della «supplica intensa» sono state offerte petizioni speciali, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha letto la preghiera per la Santa Rus'.
Durante la Liturgia Sua Santità il Patriarca Kirill ha ordinato al rango di ieromonaco lo ierodiacono Vissarion (Krasovsky), assistente capo del Segretariato amministrativo del Patriarcato di Mosca, abitante della Lavra della Trinità di San Sergio.
Il sermone prima della comunione ai Santi Misteri di Cristo è stato pronunciato dal sacerdote Sergij Tarasov, chierico della Chiesa di San Sergio di Radonezh al campo Khodynka a Mosca.
Al termine del servizio divino, è stato eseguito il servizio di glorificazione (slavlenie) della festa dell'Ingresso al Tempio della Santissima Madre di Dio.
L'arcivescovo Roman di Jakutia e Lena, a nome del clero e dei fedeli della diocesi di Jakutsk, ha salutato Sua Santità il Patriarca Kirill e ha presentato in dono a Sua Santità un'antica icona di San Nicola di Myra.
Inoltre, Sua Santità Vladyka ha accolto con favore il capo della Repubblica di Sakha (Jakutia) A.S. Nikolaev.
Il Primate della Chiesa russa si è rivolto ai fedeli con la parola primaziale.
«Vostre Eminenze e Grazie! Caro Mikhail Efimovich, primo presidente della Jakuzia! Caro Ajsen Sergeevich! Cari fratelli e sorelle!
Oggi qui, nel tempio principale di tutta la Rus', commemoriamo solennemente l'anniversario della fondazione della fortezza russa sulle rive del Lena. Difficile immaginare come nel lontano XVII secolo fosse possibile superare tutte queste vaste distese siberiane e, avendo scelto un luogo sul fiume Lena, fondare una fortezza e iniziare a viverci.
Ancora oggi, per alcune persone abituate alle grandi città russe, trasferirsi nell'entroterra - non solo siberiano, ma anche nella parte europea della Russia - è accompagnato da un certo stress. È difficile per le persone abituarsi a una vita diversa, all'assenza dei benefici della civiltà, che si trovano nelle grandi città. Com'era per i cosacchi russi, che intrapresero una lunga campagna, raggiunsero il fiume Lena, attraversarono la riva destra e fondarono una fortezza! Certo, questa è una vera impresa, che consisteva non solo nell'attraversare vaste migliaia di chilometri di spazio in condizioni climatiche difficili, ma anche nel restarci a vivere. E non solo restare a vivere, ma fare propri questi luoghi. Esiste una parola del genere "inculturazione" nel lessico politico moderno: quando una persona entra nella cultura di un altro paese, di un altro popolo, questo processo è sempre accompagnato da alcune difficoltà, contraddizioni interne, una rottura con il vecchio, l'acquisizione di qualcosa di nuovo. Tutto questo è molto difficile; ma quando si tratta del reinsediamento di un intero popolo, allora, ovviamente, questa è un'impresa speciale dello spirito. E, probabilmente, non avrebbe mai avuto tanto successo se non fosse stato per la fede ortodossa. A differenza di molti conquistatori che hanno conquistato l'Africa, il Nord e il Sud America e, colonizzando queste terre, hanno portato violenza, morte e distruzione, in Russia non è successo niente del genere. Potrebbe sorgere la domanda: perché? E la risposta è molto semplice: la fede ortodossa. Le persone cresciute nella fede ortodossa non potevano sopportare morte, distruzione, incendi, violenza: questo semplicemente non corrispondeva al modo di fare spirituale di una persona russa.
E così arrivarono sulle rive del fiume Lena. Certo, tutto è stato molto difficile, tali movimenti di grandi masse di persone non sono mai semplici, ma per grazia di Dio è avvenuta l'unione di due culture e due popoli. E quando si verifica un'unione così pacifica, non sempre una sola parte gioca un ruolo positivo, ma entrambe le parti. Proprio come la forza del matrimonio dipende da ciascuno degli sposi, così dipendeva dall'una e dall'altra persona se l'unione sarebbe avvenuta, se questi popoli avrebbero potuto vivere insieme per secoli. E tutto ha funzionato! Non ci sono state pagine terribili di violenza, sgombero, genocidio - niente del genere! Come vivevano gli Jakuti, così vivono oggi. I russi sono andati e non hanno commesso quelle terribili atrocità che di solito commettono i colonialisti - dopo tutto, la coscienza era ortodossa! Era l'Ortodossia il legame che univa i due popoli. Naturalmente, nella vita moderna sorgono problemi e sfide ed è necessario fare affidamento su qualcosa per superare queste sfide. E penso che se parliamo della Jakuzia - degli Jakuti, dei russi che vivono in Jakuzia - allora quel superamento congiunto delle difficoltà, l’andare avanti è dovuto allo stato assolutamente sorprendente di pace e tranquillità interetnica.
Il Signore mi ha portato in Jakuzia, ci sono stato e ho i ricordi più caldi e luminosi della visita alla terra di Jakuzia, di quell'atmosfera - benevola, aperta, cordiale - con cui sono entrato in contatto visitando la terra della Jakuzia. Oggi in Jakuzia, in queste vaste distese geografiche, abbiamo una diocesi guidata dall'arcivescovo vladyka Roman, e vorrei ringraziarVi sia per aver organizzato la vita della Chiesa sia per il Vostro contributo alla costruzione di buone relazioni interetniche.
Il mio ringraziamento speciale va alle autorità, sia quelle precedenti che quelle attuali, perché senza la Vostra iniziativa, senza la Vostra leadership, molto sarebbe potuto andare diversamente. E il fatto che oggi tutto stia andando così bene nell'interazione dei due popoli, nella creazione della vita nazionale della Jakuzia, nello sviluppo della sua economia, nel miglioramento delle infrastrutture e di tutto ciò che è noto a noi, che viviamo a migliaia di chilometri dalla Jakuzia, tutto ciò, ovviamente, ha una base, che è principalmente associata alle buone relazioni interetniche. Dio voglia che continui ad essere così, che la Jakuzia sia un esempio di buone relazioni interetniche, che le meravigliose caratteristiche nazionali del popolo jakuta e le corrispondenti caratteristiche del popolo russo, se combinate, moltiplichino la forza comune e la comune opportunità di raggiungere gli obiettivi che la vita stessa pone oggi davanti alla Jakuzia.
Il fatto che la celebrazione odierna si svolga nella Chiesa principale di tutta la Rus’ testimonia quale grande significato per il Patriarca, per il nostro episcopato, per tutto il nostro popolo, ha la festa che oggi celebriamo tutti insieme con la Jakuzia.
E le nostre preghiere sono per la conservazione della Jakuzia, della sua gente, della sua meravigliosa natura, di quei tesori che possiede. In modo che tutto ciò serva al bene del popolo della Jakuzia e lo aiuti a sviluppare il proprio potenziale, a salire di forza in forza. Noi crediamo che sarà così. E quindi, ancora e ancora, rendiamo grazie a Dio per le relazioni interetniche che caratterizzano la vita quotidiana della Jakuzia oggi, per tutto ciò che ha donato al popolo Jakuta attraverso i grandi tesori posti nelle profondità e nelle foreste della Jakuzia. Grazie al Signore per il fatto che il popolo Jakuta, dopo aver attraversato un percorso storico molto difficile, ha raggiunto oggi l'altezza in cui si trova. E il fatto che celebriamo - voglio sottolineare ancora una volta - questa festa proprio nel centro di tutta la Rus', nella Cattedrale patriarcale della Dormizione, testimonia il profondo rispetto che l'intera Chiesa e il nostro popolo russo hanno nei confronti del popolo della Jakuzia. Dio conceda che i legami stabiliti dai nostri antenati siano preservati, sviluppati e servano per il bene della Jakuzia, del popolo jakuta e di tutti i popoli della Russia.
La benedizione di Dio rimanga sulla Jakuzia, sul popolo della Jakuzia, sulla sua leadership e sulla Chiesa ortodossa. Possa il Signore custodire tutti noi per molti e buoni anni. Amin».
Sua Santità il Patriarca Kirill ha ringraziato l'arcivescovo Roman per i suoi sforzi e ha presentato al vescovo della diocesi di Jakutsk una panagia commemorativa.
Quindi ha avuto luogo la consegna dei premi della Chiesa.
In considerazione dell’aiuto alla Chiesa ortodossa russa nel sostenere la diocesi di Jakutsk e in occasione dell'85° anniversario della nascita del primo presidente della Repubblica di Sakha (Jakutia), M.E. Nikolaev è stato insignito dell'Ordine di Gloria e Onore, I grado.
In considerazione dell'aiuto alla Chiesa ortodossa russa e in occasione del 40° anniversario della sua nascita, N.Yu. Chaplin è stato insignito dell'Ordine di San Sergio di Radonezh, II grado.
In considerazione dell'aiuto alla Chiesa ortodossa russa e dell'assistenza nella costruzione della Cattedrale dell'Annunciazione del Monastero della Santa Trinità di San Serafino a Diveevo, il capo del Dipartimento per le riparazioni del capitale a Mosca, A.A. Eliseev è stato insignito dell'Ordine di San Serafino di Sarov, III grado.
In conclusione, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill si è congratulato ancora una volta con i fedeli per la festa.
Sotto la guida di N.Yu Chaplin, starotsa della Cattedrale della Dormizione del Cremlino di Mosca, un gruppo di esperti nel campo dell’arte orafa applicata alla Chiesa e il clero hanno sviluppato il concetto di recupero degli utensili perduti del principale tempio storico della Chiesa ortodossa russa. In precedenza, il Vangelo d'altare è stato consegnato alla Cattedrale della Dormizione. Durante il servizio divino di oggi N. Yu Chaplin ha presentato al Primate della Chiesa russa le croci d’altare per la Cattedrale patriarcale della Dormizione. In futuro, incensieri realizzati con le tecniche orafe appropriate, un tabernacolo, un'icona della Dormizione della Santissima Madre di Dio e altri utensili creati dagli artigiani del laboratorio orafo e artistico «Apostol» saranno realizzati e trasferiti nella sagrestia restaurata della Cattedrale.
Al termine della Divina Liturgia nella Cattedrale della Dormizione del Cremlino di Mosca, nelle Camere patriarcali del Palazzo delle Faccette del Cremlino, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill ha incontrato il capo della Repubblica di Sakha (Jakutia) Aisen Sergeevich Nikolayev e l’arcivescovo Roman di Jakutsk e Lena.
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Il significato storico nel destino delle popolazioni indigene della Jakutia è stato svolto dall'ingresso di questa regione nello Stato russo.
Nel 1632, un distaccamento del centurione arciere di Yenisej Petr Beketov fondò la fortezza di Lena sulla riva destra del fiume Lena, la futura città di Jakutsk, ora la capitale della Repubblica di Sakha (Jakutia). Quest'anno è considerato l'anno dell'ingresso della Jakutia nello Stato russo. Nel 1638 fu formato il distretto di Jakutsk, successivamente trasformato nella provincia di Jakutsk (1775) e nella regione di Jakutsk (1784) della provincia di Irkutsk.
Secondo il famoso storico yakuta, il professor G.P. Basharin, l'ingresso della Jakutia in Russia nel XVII secolo «fu un punto di svolta nella storia del territorio di Lena... La storia della Jakutia è coinvolta nella sfera del processo storico panrusso. I destini degli Jakuti, Eveni, Yevenki, Yukaghiri e altri popoli della regione sono collegati ai destini del popolo russo e, attraverso questo, ai destini dei popoli del grande Paese.
La Jakutia era inclusa in un potente Stato centralizzato. Ciò ha accelerato lo sviluppo delle sue forze produttive e ha contribuito alla transizione degli Jakuti verso nuove relazioni sociali più elevate. L'adesione ha apportato cambiamenti significativi alla tradizionale struttura economica dei popoli della Jakutia. Fu dai russi che gli Jakuti impararono a coltivare la terra e a seminare il grano, già nel XVII secolo. I singoli Jakuti iniziarono ad adottare abilità agricole. Con la diffusione dell'Ortodossia arrivarono l'istruzione e la scrittura.
Per gli abitanti della Jakutia, i meriti dei missionari ortodossi sono inestimabili. Nel XVIII secolo ci fu una massiccia cristianizzazione degli abitanti indigeni della regione. La prima scuola fu fondata nel Monastero del Salvatore di Jakutsk nel 1735. Per volere del famoso missionario ed educatore Sant’Innokentij (Veniaminov), fu aperto un Seminario Teologico - la fucina dell'intellighenzia jakuta, e le Sacre Scritture furono tradotte nella lingua jakuta.
La Chiesa ortodossa ha dato un contributo significativo allo sviluppo della cultura e dell'educazione dei popoli del territorio di Lena creando scuole parrocchiali, collegi, pubblicando i primi libri in lingua yakuta, ecc. Grazie agli sforzi dell'arcivescovo Innokentij (Veniaminov), nel 1869 fu istituita una diocesi yakuta indipendente. Lo sviluppo dell'istruzione pubblica e l'illuminazione dei popoli della Jakutia, l'approfondimento dei processi di interazione interetnica, l'emergere della letteratura nelle lingue nazionali sono collegati alle attività del clero ortodosso.
(Fonte: Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus'; www.patriarkhija.ru) Mosca - Servizio patriarcale nella festa dell'Ingresso al Tempio della Santissima Madre di Dio nella Cattedrale della Dormizione del Cremlino di Mosca. Foto del sacerdote Igor Palkin.
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