Libano - Denucia contro Israele all'Onu

Beirut, 12 ottobre 2023 - Il Libano presenterà una denuncia contro Israele al Consiglio di Sicurezza dell'Onu per gli attacchi, ha detto il primo ministro libanese ad interim Najib Mikati.
Dall'inizio dell'operazione «Flood al-Aqsa» del movimento palestinese Hamas contro Israele il 7 ottobre, il movimento libanese Hezbollah e l'esercito israeliano si sono scambiati attacchi sporadici nelle zone di confine, evitando però un'escalation su larga scala.

«Ho chiesto al ministro degli Esteri di inviare una denuncia al Consiglio di Sicurezza dell'Onu contro Israele sullo sfondo dei suoi attacchi al Libano», - ha detto Mikati, il cui discorso è stato trasmesso sui canali televisivi libanesi.
Il primo ministro libanese ad interim ha osservato che gli eventi che si verificano ai confini meridionali del paese sono motivo di preoccupazione.

«Sottolineiamo il ruolo dell'esercito nel garantire la sicurezza e la pace in collaborazione con l'Unifil (forza di pace delle Nazioni Unite in Libano - ndr)», ha aggiunto Mikati.

La mattina del 7 ottobre, Israele è stato oggetto di un attacco missilistico di portata senza precedenti proveniente dalla Striscia di Gaza nell’ambito dell’operazione Al-Aqsa Flood, annunciata dall’ala militare del movimento palestinese Hamas. Inoltre, dopo massicci attacchi missilistici, i combattenti dell’organizzazione sono penetrati nelle zone di confine nel sud di Israele. In risposta, le forze di difesa israeliane hanno lanciato l’operazione «Iron Swords» contro Hamas nella Striscia di Gaza. Pochi giorni dopo l’attacco, l’esercito israeliano ha preso il controllo di tutti gli insediamenti vicino al confine di Gaza e ha iniziato a condurre attacchi aerei su obiettivi, compresi i civili, nella Striscia. Israele ha anche annunciato il blocco totale della Striscia di Gaza: la fornitura di acqua, cibo, elettricità, medicine e carburante è stata sospesa.

Il numero di civili morti da entrambe le parti ha superato il migliaio e diverse migliaia di israeliani e palestinesi sono rimasti feriti. Incluso, è stato riferito di numerosi russi morti e dispersi, nonché di cittadini di altri paesi. Secondo varie fonti, circa 150 israeliani potrebbero essere tenuti prigionieri da Hamas.

Il Ministero degli Esteri russo ha invitato le parti a porre fine alle ostilità. Secondo la posizione del presidente russo Vladimir Putin, la soluzione della crisi in Medio Oriente è possibile solo sulla base della formula dei «due Stati» approvata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che prevede la creazione di uno Stato palestinese indipendente all’interno dei confini del 1967 con la sua capitale a Gerusalemme Est.
Il conflitto israelo-palestinese, legato agli interessi territoriali delle parti, è da molti decenni fonte di tensioni e scontri nella regione. Una decisione dell'Onu con il ruolo attivo dell'URSS nel 1947 determinò la creazione di due Stati: Israele e Palestina, ma fu creato solo quello israeliano. Israele, pur dichiarando il suo accordo con il principio dei due Stati, non ha liberato completamente i territori palestinesi.

(Fonte: RIA Novosti)

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