Russia - In memoria di san Filarete di Mosca

Mosca, 2 dicembre 2023 - Nel giorno della memoria di San Filarete, metropolita di Mosca, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill ha celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.
All'arrivo nel tempio, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha venerato le reliquie di san Filarete.

Durante la Liturgia hanno concelebrato con Sua Santità: il metropolita Grigorij di Voskresensk, direttore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca, primo vicario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus', vicario del Monastero stavropegico di Novospasskij; il metropolita Feognost di Kashira, presidente del Dipartimento sinodale per i monasteri e il monachesimo, vicario del Monastero stavropegico del Don; l'arcivescovo Foma di Odintsovo e Krasnogorsk, capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca; l’arcivescovo Matfej di Yegorievsk; il vescovo Roman di Serpukhov, vicario del Monastero stavropegico di Vysotsk; il vescovo Konstantin di Zarajsk, esarca patriarcale ad interim dell’Africa; il vescovo Siluan di Pavlovo-Posad, vice direttore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca; il vescovo Serafim di Istra, presidente del Dipartimento sinodale per gli affari giovanili; il protopresbitero Vladimir Divakov, segretario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' a Mosca, decano del distretto ecclesiastico centrale della diocesi di Mosca (città); l'arciprete Mikhail Rjazantsev, custode della Cattedrale di Cristo Salvatore; l'arciprete Nikolaj Balashov, consigliere del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus'; l'archimandrita Filaret (Bulekov), vicepresidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr) del Patriarcato di Mosca; l'archimandrita Aleksej (Turikov), segretario personale di Sua Santità il Patriarca Kirill; il clero di Mosca.

Hanno concelebrato anche: i vicari dei monasteri stavropegici - l'archimandrita Pavel (Krivonogov), vicario del Monastero di San Sava di Storozhi; l'archimandrita Feofilakt (Bezukladnikov), vicario del Monastero della Risurrezione della Nuova Gerusalemme; l'igumeno Dionisij (Shlenov), vicario del Monastero di Sant'Andrea; i decani dei distretti ecclesiastici di Mosca - arciprete Aleksandr Dasaev (decanato di Voskresensk); l’arciprete Georgij Studenov (decanato di San Michele); l’arciprete Viktor Sandar (decanato delle parrocchie stavropegiche e dei podvorje patriarcali fuori della città di Mosca); l’arciprete Aleksandr Farkovets (decanato del Don); l’aarciprete Anatolij Alefirov (decanato di San Sergio); l’arciprete Oleg Egorov (decanato dell’Intercessione); l’arciprete Oleg Vorobyov (decanato di San Daniele); l’arciprete Andrej Rechitskij (decanato di Iviron); l’arciprete Serafim Nedosekin (decanato di San Giorgio); l’arciprete Georgij Klimov (decanato della Trinità); il sacerdote Igor Konstantinov (decanato del Salvatore).

Tra coloro che hanno pregato durante la Liturgia c'erano il vicepresidente del Dipartimento sinodale per i monasteri e il monachesimo, la badessa del Monastero stavropegico della Concezione di Mosca igumena Julianija (Kaleda), e le badesse dei monasteri femminili, il clero di Mosca e della regione di Mosca, che si sono riuniti nella Cattedrale di Cristo Salvatore per onorare la memoria di San Filarete.

Gli inni liturgici sono stati eseguiti dal Coro patriarcale della Cattedrale di Cristo Salvatore (diretto da I.B. Tolkachev).

Il servizio divino è stato trasmesso in diretta sui canali televisivi «Unione» e «Il Salvatore», nonché sul sito ufficiale della Chiesa ortodossa russa Patriarkhija.ru.

Durante la litania della «supplica intensa» sono state elevate petizioni speciali, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha letto la preghiera per la Santa Rus'.

Durante la Liturgia Sua Santità Vladyka ha consacrato diacono il lettore Ilija Chernjaev, altarnik presso la Chiesa di Sofia la Sapienza di Dio a Sredniye Sadovniki a Mosca.

Il sermone prima della comunione ai Santi Misteri di Cristo è stato pronunciato dall'arciprete Pavel Gumerov, rettore della Chiesa dei Santi Principi Pietro e Fevronia a Maryino di Mosca.

Sua Santità il Patriarca Kirill ha eseguito il servizio di glorificazione e ha pregato presso le reliquie di San Filarete, dopodiché si è rivolto ai partecipanti al servizio divino con la parola primaziale.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo!

Oggi ricordiamo il nome di uno dei gerarchi e teologi più eccezionali dell'intera storia della Chiesa russa. San Filarete, infatti, ha mostrato una grande saggezza sia nelle sue parole che in tutta la sua vita. In termini moderni, era un intellettuale eccezionale, un uomo illuminato, brillante nella parola scritta e parlata, nonché un dono poetico, che si manifestava particolarmente chiaramente nella sua corrispondenza poetica con Alexander Sergeevich Pushkin. Vladyka ha davvero stupito con la sua educazione, intelligenza, ingegno e capacità di essere vicino a qualsiasi persona: ad un alto dignitario, ai fratelli vescovi, ai sacerdoti e alla gente comune. E quindi era circondato dall'amore, dalla riverenza e dal rispetto da parte delle persone regnanti, dell'aristocrazia e di quello strato di persone istruite che in seguito iniziarono ad essere chiamate l'intellighenzia, il clero e la stessa gente comune. Perché le persone trattavano il santo in questo modo? Perché il santo è stato molto dotato da Dio, ma non ha seppellito i suoi doni nel terreno: li ha sviluppati e, attraverso lo sviluppo delle proprie capacità, ha dato un enorme contributo all'attuazione dei cambiamenti più importanti nella vita della Chiesa.

E il cambiamento si stava preparando. Ad esempio, prima di San Filarete, le Sacre Scritture erano usate dal nostro popolo solo in lingua slava. Si può immaginare un contadino che riusciva a malapena a leggere e cercava di capire la Bibbia slava. Alcune cose le capiva, altre non le capiva affatto. E il santo intraprende un lavoro enorme per tradurre la parola di Dio in russo. Certo, non tutti lo hanno percepito con entusiasmo, ma lui ha visto la necessità – la necessità pastorale, catechetica, missionaria – che il popolo russo avesse la parola di Dio nella sua lingua parlata, affinché ogni parola delle Sacre Scritture fosse comprensibile alla gente. Il santo ha fatto questo e la traduzione delle Sacre Scritture in russo ha svolto un ruolo enorme nel rafforzare la fede nel nostro popolo, risvegliando l'interesse per la parola di Dio, nella percezione consapevole della predicazione della Chiesa.

Ma il santo capì anche che tradurre semplicemente la parola di Dio in russo non è sufficiente, perché la Bibbia non contiene una presentazione sistematica dei dogmi della fede ortodossa. I dogmi derivano dalla parola di Dio, ma non sono formulati nella Bibbia e le persone devono sapere in cosa credono. Il santo si assume un compito molto difficile: creare un libro che aiuti a comprendere gli insegnamenti della Chiesa, a capire cosa sono i dogmi, cosa significano per la vita di un cristiano e come dovrebbe essere la sua vita spirituale. Il santo ha deciso di presentare tutto questo in un testo brevissimo, scritto in modo semplice perché tutti potessero capirlo. In modo che l’intellettuale non si allontani con un sorriso condiscendente, dicendo: «Questo non fa per me», ma il cittadino comune non si volta dall’altra parte, dicendo: «Non capisco niente». Pertanto, il santo scrisse un libro chiamato Catechismo, cioè una breve dichiarazione della fede ortodossa, formulata sotto forma di domande e risposte. E questo libro vive ancora. Da questo libro gli studenti delle scuole teologiche ricevono ancora le conoscenze di base sulla dottrina. Non è affatto antiquato, è molto chiaro e fornisce un riassunto molto breve dell'intero dogma della Chiesa ortodossa. Soltanto quest'opera avrebbe potuto scrivere il nome del santo nella storia, perché con questo libro è iniziata la vera chiesa del nostro popolo, non più a livello domestico. Sì, tutti andavano in chiesa, ordinavano servizi di preghiera e servizi commemorativi, ma non tutti capivano la profondità del servizio, non tutti capivano il significato dei testi biblici, e certamente la stragrande maggioranza della gente comune, ma cosa posso dire, e molti rappresentanti della classe illuminata non conoscevano appieno la dottrina della Chiesa. Il lungo catechismo della fede ortodossa è diventato un libro di consultazione sia per gli studenti delle scuole teologiche che per ogni persona che si sforza di apprendere cos'è la fede ortodossa, cosa insegna, cosa richiede e cosa mi viene richiesto come persona ortodosso se mi ritengo figlio o figlia fedele della Chiesa. Pertanto, il contributo di san Filarete all'educazione spirituale del nostro popolo non può essere paragonato a nulla.

È noto anche che il santo era un convinto sostenitore della liberazione dei contadini dalla servitù della gleba, ma questa posizione non coincideva con quella della maggioranza assoluta della classe privilegiata, i proprietari terrieri, il cui benessere materiale era basato sul fatto che avevano contadini. Molti non potevano immaginare come poteva essere il paese se i contadini fossero stati rilasciati: "lasciateli scappare!" e chi arerà la terra? e chi raccoglierà il raccolto? Un Paese enorme non può sopportare una simile riforma...”. Ma san Filarete prevedeva anche che il lavoro umano libero sulla terra sarebbe stato più efficace della servitù della gleba, e contribuì in ogni modo alla sua abolizione, scrivendo su questo argomento un meraviglioso manifesto.

Così era il santo di Dio: un teologo profondo, un pastore sincero, un uomo preoccupato per il destino del suo Paese. Ai nostri tempi si direbbe "un buon politico", ma questa parola non è in alcun modo applicabile a lui, nonostante abbia partecipato attivamente alla vita del paese e, senza dubbio, abbia influenzato le persone al potere, che hanno determinato la vita dello Stato. Il santo era eccezionalmente devoto al suo lavoro, fedele al giuramento di vescovo e allo stesso tempo era un uomo di enorme talento, di grande conoscenza e di cuore gentile, sensibile e reattivo.

Ci troviamo nella Cattedrale di Cristo Salvatore, ma l'idea della sua costruzione appartiene a san Filarete. E ora il santo riposa con le sue reliquie in questa cattedrale, e che benedizione è avere le sue sante spoglie per noi, per tutti coloro che amano questo tempio, che vengono qui per offrire ferventi preghiere per la nostra Patria, per la nostra Chiesa e pregare accanto alla tomba del grande santo di Dio, secondo i cui pensieri è stato creato questo ì tempio, e molte grandi conquiste hanno avuto luogo nella vita del popolo, della Chiesa e dello Stato secondo il suo disegno, secondo la sua parola, guidato dalla sua volontà e dalla sua enorme influenza su coloro che allora detenevano il potere.

Attraverso le preghiere di san Filarete, il Signore protegga la nostra terra e la protegga da nemici e avversari. Attraverso le preghiere del santo di Dio, possa il Signore rafforzare l'unità della nostra Chiesa, che deve essere indivisibile, non importa dove si trovi - in Russia, Ucraina, Bielorussia o altri paesi, perché è un'unica Chiesa, la cui esistenza ha preservato la fede ortodossa nelle vaste distese dell'Eurasia. Attraverso le preghiere del santo di Dio, il Signore protegga e ammonisca tutti gli operatori nel campo delle scienze teologiche e dell'educazione ecclesiastica, così come i nostri pastori, che sono responsabili della predicazione rivolta al popolo, affinché sia pia, saggia e allo stesso tempo attuale, toccando le anime, i cuori e la volontà dei nostri contemporanei ortodossi, e forse non solo degli ortodossi. Attraverso le preghiere di san Filarete, possa il Signore proteggere la diocesi di Mosca, la città, la regione e questo santo tempio. Attraverso le sue preghiere, possa il Signore mantenerci tutti nella pace, nell'amore e nell'unanimità. Amin».

In ricordo del servizio divino, Sua Santità il Patriarca Kirill ha donato alla Cattedrale di Cristo Salvatore un'antica copia dell'icona Feodorovskaya della Madre di Dio.

In considerazione del diligente lavoro arcipastorale e in occasione del 45° anniversario della nascita, Sua Santità il Patriarca Kirill ha conferito all'arcivescovo Foma di Odintsovo e Krasnogorsk l'Ordine di San Serafino di Sarov, III grado.

(Fonte: Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus'; www.patriarkhija.ru)

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