Mosca, 18 novembre 2024 – La Russia ha presentato alla Corte internazionale di giustizia materiale con le prove del genocidio commesso dall’Ucraina nel Donbass, secondo una dichiarazione pubblicata sul sito web del Ministero degli Esteri.

Come ha spiegato il ministero, si è trattato di una risposta alle accuse di violazione della Convenzione sul genocidio, che le autorità di Kiev hanno mosso contro Mosca nel febbraio 2022.

«I piani di Kiev sono falliti: la Corte internazionale di giustizia ha respinto le accuse relative alla presunta violazione della convenzione da parte della Russia <…> Di conseguenza, è rimasta all’esame solo la questione se esistessero prove che l’Ucraina stessa avesse commesso un genocidio», – ha affermato il dipartimento.

Pertanto, Mosca ha presentato alla Corte un contro-memorandum, che contiene la conferma di oltre 140 episodi di sterminio della popolazione civile del Donbass da parte del regime di Kiev.

«Le azioni delle Forze Armate dell’Ucraina e dei Battaglioni Nazionali hanno rivelato segni di intento genocida – l’intenzione, con il pretesto della lotta al terrorismo e al separatismo, di eliminare la popolazione russa e russofona, i cittadini della DPR e LPR, i parrocchiani della Chiesa ortodossa ucraina e gli abitanti della regione come gruppo nazionale», – ha affermato in una nota il Ministero degli Esteri.

Inoltre, i materiali presentati forniscono prove della natura neonazista del regime di Kiev, che si basa sull’ideologia del Terzo Reich, nonché sul desiderio delle autorità locali di cancellare completamente la lingua e la cultura russa.

La Russia, tra le altre cose, ha intentato causa contro l’Ucraina per altre violazioni della convenzione, vale a dire: complicità, istigazione e mancata adozione di misure per prevenire e punire il genocidio.

Ora il regime di Kiev dovrà rispondere a questo contro-memorandum. La decisione finale verrà presa dopo il completamento di tutte le procedure e le udienze all’Aia, ha riassunto il ministero.

(Fonte: RIA Novosti)